mercoledì 21 settembre 2011

Happy Autumn and Happy Xmas!

Oggi è il 21 settembre
ufficialmente il primo giorno d'autunno!
per celebrarlo oggi per vestirmi ho scelto colori autunnali: maglia e maglioncino color cioccolato, ma un paio di ballerine rosse!



Fuori però, a parte il freddo del mattino presto, c'era un sole splendente in un cielo senza nuvole e, all'ora di pranzo, anche un gran caldo. Un tempo quasi estivo!
Nonostante questo, però, ho pensato di iniziare a pensare al Natale.
Chiamatela pure "deformazione professionale" visto che da fine novembre in negozio c'è così tanto da lavorare che non ho più il tempo di pensare a nulla di natalizio al di fuori... ma ho già fatto la lista delle persone alle quali fare un regalo, e sto pensando a cosa fare.



Non disponendo di molto denaro (anzi, diciamo pure che sono squattrinata!) ho pensato di fare con le mie mani pensierini a tutti - pensavo di regalare decorazioni natalizie fatte a mano. In fondo tutti hanno tutto, ormai, ma una decorazione in più si usa sempre... voi che ne pensate? Faccio bene?
Ho pensato qualcosa come: palline per l'albero in plexiglass decorate a decoupage, quadretti sacri a decoupage, qualche quadretto natalatizio a punto croce... cose così.
Voi avete altre idee per me?



A parte questo, non so voi ma a me pensare al Natale da un'immensa gioia...
Le luci, i profumi del Natale, il senso di calore, di dolcezza, la città tutta illuminata e, per la via principale della città dove lavoro, gli altoparlanti con le canzoncine di Natale...
Il solo pensieri mi fa rabbrividire di gioia.
Per me Natale è dolcezza, calore, una coperta calda... brodo caldo per l'anima.




Non c'è quindi da stupirsi se a fine settembre penso già seriamente al Natale... l'atmosfera del natale è così dolce e magica che vorrei non finisse mai..



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sabato 10 settembre 2011

Fantasie in lana





Confesso che non ho idea da dove venga questa fantasia usata per coperte/cuscini in lana; ma la vedo tanto sul web, e mi piace da impazzire. Così tanto, che ho chiesto alla mia sferruzzatrice (la mia mamma) di farmi un copricuscino e una copertina da divano in questa fantasia.
A voi piace? Io l'adoro!






La mia idea è di metterla sul letto prima di dover ricorrere al piumino, per dare colore alla camera, con un copricuscino coordinato da mettere in fondo, dove si appoggia la mia cagnolina per dormire. Trovo che dia colore e allegria, oltre a tenere tanto bel calduccio nei freddi pomeriggi d'inverno!
Non so quanto ci vorrà alla mamma per finirla - e certo non voglio metterle fretta - ma spero di averla prima che arrivi il freddo. Mi da una dolcissima sensazione di calore, di intimità!


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giovedì 8 settembre 2011

Ricordi di scuola.


Anche se sono laureata da due anni e diplomata da cinque (!!!) ho ancora ricordi molto vividi dei miei anni di scuola; e ogni anno, quando torna settembre, torna anche un po' di nostalgia...
E ogni anno, quando il grande temporale di agosto mitica la calura e apre le porte all'autunno, io ripenso a quando andavo a comprare quaderni, penne, un astuccio nuovo, e il mio cruccio era: "Di che cosa lo prendo quest'anno il diario?"
Personalmente, ho un amore appassionato e un po' malato per gli articoli di cancelleria: non portatemi un una cartoleria, perché ne uscirò con sacchi pieni e portafoglio vuoto!
Quindi, ogni anno, i primissimi giorni di settembre, quando andavo a prendere le nuove cose, ero la ragazzina più felice del mondo, e passavo il primo pomeriggio piovoso a sistemare al meglio la mia nuova attrezzatura, a decidere cosa tenere degli anni precedenti e cosa infilare in cantina.
Buttare no, mai... non ne sono capace!


Non so voi, ma io sento subito l'odore dell'autunno e lo ricollego alla scuola. Quando faccio il cambio degli armadi, e tiro fuori i maglioni dalle scatole, penso a quando si avvicinava il momento della scuola e io pensavo a come vestirmi il primo giorno. Era proprio un cruccio, per me! Di solito, quindi, il primo giorno del nuovo anno sfoggiavo una bella mise da brava ragazza, molto english!


A me piaceva un sacco andare a scuola. Mi piaceva studiare, mi piaceva maneggiare la cancelleria. Mi piacevano i professori del liceo e le materie che studiavo.
Le compagne, quelle, purtroppo, mi piacevano un po' meno e io piacevo pochino a loro; ma si sa, è un'età difficile. Non ho trovato che una bella amicizia nei cinque anni di liceo... ma forse, è meglio di nulla, no? Anche perchè, quando ripenso a quei tempi, lo faccio con nostalgia. Sembrerebbe proprio che i battibecchi con le compagne, tipicamente da adolescenti, non abbiano offuscato la spensieratezza di quei cinque anni. Mi piaceva così tanto che, l'ultimo giorno di quinta, anche se le compagne mi avevano reso impossibile la vita in quei mesi, ho pianto, all'idea di perdere quel piccolo mondo!
Credo sia un momento che porterò a lungo nel cuore.


Lunedì riprendono le scuole. Ho seguito dei ragazzi con dei debiti quest'estate, così è un po' come tornare a scuola anche per me... Io, riprenderò il 3 ottobre, ma sono già sui libri per due esami.
Ma confesso che mi piacerebbe poter rimettere lo zainetto di Barbie e andare a scuola coi pargoletti del paese!
Avevano proprio ragione quelli che mi dicevano che la scuola mi sarebbe mancata. In fondo, credo che manchi un po' a tutti noi. E' stata il nostro trampolino di lancio per la vita e, si sa, diventare grandi e lasciare il banco non è mai facile...




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mercoledì 7 settembre 2011

Overdose di passione


Avete mai notato che, se ci dedichiamo alle cose che ci appassionano, tutto sembra andare meglio nella nostra vita?
O almeno, per me è così. Sono così sensibile che, quando la vita quotidiana mi allontana dalle mie passioni per più di un paio di giorni, mi metto a piangere per un nonnulla oppure urlo e strepito per delle sciocchezze... o entrambe le cose. E mio marito (poveretto) lo sa bene!
Ho come un timer: se tengo troppo coperto quel fuoco che mi manda avanti, mi affloscio come un burattino senza fili. A volte vorrei non essere così sensibile, ma forse, in fondo, è meglio così. Ho il sistema d'allarme incoroporato!



I preparativi del matrimonio mi hanno tenuta per ben tre giorni a "digiuno" dalle mie ricerche. Poi, anche nei primissimi giorni di ferie, rimandavo. Mi dicevo che se mi fossi subito ributtata nelle ricerche, non avrei avuto più altro da fare.
Mi sbagliavo, ovviamente. E sono finita per sentirmi depressa e proprio giù.
Poi, oggi, dopo uno scoppio di pianto, è bastato un paio d'ore a fare la griglia dei personaggi per radunare le informazioni... e sono già un'altra persona. Niente più tristezza, niente più sentirmi delusa, perfino la mia casa mi sembra meno orribile!
Mi sa proprio che sono una casalinga disperata. Disperata, nel senso che dispero di riuscire ad essere una casalinga decente! Se voi vedeste la mia pila di abiti da stirare! O la pila di quelli da lavare! O - lo confesso con immensa vergogna! - il dito di polvere sulla libreria!
Lo ammetto: sono una casalinga fallita. Peggio: fare i lavori di casa mi fa stare male!
Un'amica mi ha detto una bellissima cosa: "una ragione in più per cui devi cercare di pubblicare il tuo romanzo, è che ne ricaveresti il denaro necessario a pagare una professionista per occuparsi di casa tua."
Accidenti, ha proprio ragione!


Io ci sto mettendo proprio l'anima in questo progetto. Ho "finito" o quasi la parte strettamente storica (= informarmi il più dettagliatamente possibili su cosa è successo in quei due mesi e mezzo) ma ora mi sto dedicando alla caratterizzazione dei personaggi. Mamma mia che faticaccia! XDXD


E voi? Quali sono le vostre, di passioni? Che cosa vi succede se le trascurate troppo?
Spero di avervi dato un bello spunto di riflessione..
Io proporrei di dedicare, ogni giorno, almeno un paio d'ore alle nostre passioni. Sono certa che, se ci decidessimo a eliminare tanti impegni inutili o a razionalizzare tante perdite di tempo, ci riusciremmo... e staremmo molto meglio, il che farebbe bene a noi quanto agli altri. Che ne dite? Acettate la sfida? ^^
Un abbraccio forte a tutti




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lunedì 5 settembre 2011

Ritorno d'autunno

Per molti, anzi, moltissimi di noi, il vero inizio di un nuovo anno non è agennaio, bensì a settembre. Ad agosto si va in ferie ed è a settembre, al ritorno dal riposo estivo, che si ritorna alla vita - si riprende al lavoro, riaprono scuole e palestre, ricominciano corsi.
Quest'anno è stato così anche per me - ed è stato un po' come tornare a quando ancora andavo a scuola... quasi mi sembra strano non dover preparare l'astuccio con le penne nuove!



L'autunno ha anche il pregio di essere molto romantica, coi suoi paesaggi dai mille colori suggestivi, e le prime giornate fresche. Fa venire voglia di andare in bici con un maglioncino nuovo, anche solo per sentir scricchiolare le foglie morte sotto le ruote...



Non so dove abitiate voi, ma qui in provincia di Genova l'autunno è arrivato con prepotenza. Sabato era una giornata meravigliosa, caldissima (vi garantisco che sotto l'abito bianco sudavo come un porcellino!) e umida, ma è bastato che scendesse sera perché si scatenasse un temporale che faceva concorrenza all'uragano Irene!
Mi dicono che il resto del Levante è disastrato; la strada che conduce a Portofino è bloccata da una frana, e ci sono stati molti danni.
Da me, per fortuna, non è successo niente di terribile, se non che il mio giardino ora somiglia a una palude. E non so voi, ma io trovo romantico questo tempo...
















































Trovo molto romantico passeggiare sul lungomare con il mare in burrasca, in quei momenti di tregua tra un acquazzone e l'altro, quando il cielo è tutto nero e nell'aria c'è quell'odore di pioggia che è tipico di fine estate. Vi siete mai accorti che l'odore della pioggia di fine estate è diverso da quello della pioggia invernale? Qui in Liguria è diverso; e l'odore della pioggia d'inizio autunno mi riporta a quando ero bambina e non vedevo l'ora di iniziare il nuovo anno di scuola.
Ho sempre amato terribilmente i nuovi inizi... in ogni cosa. Li vedo come una scatola di bellissime sorprese!



E poi, questa estate così calda mi aveva un po' stancata; l'idea di tornare al freddo, e il pensiero di tè e cioccolate calde alla luce di lampade da tavolo mi dà quella sensazione di magia che tanto amo nell'inverno. E' la sensazione di una cuccia calda, di una copera di lana nelle sere d'inverno... se abitassi in un luogo in cui nevica, non mi mancherebbe assolutamente nulla!
Sono così emozionata al pensiero della nuova stagione alle porte, che sto già iniziando a pensare al Natale... ai regali e a come rendere più belli i pacchettini, e a quali nuove decorazioni acquistare.
Voi sapete pr caso se all'Ikea hanno già allestito il reparto natalizio? Devo fare un salto all'Ikea di Genova nei prossimi giorni!



E voi, che cosa avete in programma per il nuovo anno che sta arrivando?
Io ricomincerò le lezioni della seconda laurea il 3 ottobre. Da una parte sono felice - mi mancavano sia i compagni sia gli insegnanti - dall'altra ho paura che avere poco tempo per le mie ricerche (di nuovo) mi farà soffrire come l'anno scorso. Ma sono fiduciosa: questo nuovo inverno potrebbe anche riservare belle sorprese, no?
E voi, che cosa avete in progetto? Sono curiosa di sapere... anche le vostre idee natalizie, se qualcuno di voi, come me, è già così avanti! Che ci volete fare? E' deformazione professionale! Da fine novembre il negozio mi risucchia per 10 ore al giorno, così al Natale devo pensarci prima!
Sappiatemi raccontare... per ora, un abbraccio, caldo come un maglione nuovo!



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giovedì 1 settembre 2011

Chi non muore...

Si rivede!
Mi avevate data per dispersa. Avevate ragione.
Avevo deciso di abbandonare l'imbarcazione. Non per una scelta consapevole, in realtà... diciamo che non mi sentivo più a mio agio. Ero qui perchè volevo parlare di arredamento, e di shabby, ed ero finita a parlare delle mie turbe mentali. Tanto, casa mia non era all'altezza, di cosa volevo parlare? Una casa minuscola (70 metri mal divisi) in cui non riesco a inserire un arredamento shabby per mancanza di spazio e di soldi, per di più sempre in disordine.
Ma poi pho pensato che anche le mie turbe mentali non fossero interessanti.
In più, è risbocciata la passione di una vita: l'interesse per la storia dell'ultimo zar, con la scoperta di un meraviglioso forum in inglese, ma soprattutto dei libri usati su Amazon.
Per essere breve: non solo la passione che riposava sotto la cenere è riscoppiata più forte che mai,
ma mi sono pure rimessa a scrivere.
Al momento, sto facendo accurate ricerche storiche mentre scrivo un romanzo storico appunto sull'ultimo zar - l'idea è che sia un romanzo, ma storicamente impeccabile. Insomma: vorrei riuscire a ricamare i fili di un romanzo nei piccoli buchi lasciata dalla storia. E spero di fare un buon lavoro.
Tutto questo mi ha tenuta lontana dal blog. Ma leggendo i post di Franci e Dia ho pensato: perchè non tornare?
In fondo questo piccolo spazio mi piaceva così tanto e, quando la passione non era ancora tornata e io stavo male dentro (ora so perché: perchè non avevo più una passione che mi scaldasse il cuore), mi ha regalato tanti momenti di calore e di gioia.
Quindi, forse, potrei riuscire a tornar,e anche solo per sentire di nuovo vicine le splendide ragazze dei blog che seguivo e che mi mancano tanto. Sono rimasta un po' indietro ma... da domenica sono in ferie, e forse posso riuscire a recuperare!!

Per fare il punto della situazione da che ci siamo lasciati?
1) Sabato mi (ri)sposo. Ho una marea di cose da fare e non vedo l'ora sia tutto passato. No, non sono esattamente una sposa entusiasta... scherzo!
2) Da quando ho ripreso a scrivere mi lamento molto meno dei problemi vari
3)Ovviamente stando meglio io sto meglio anche con gli altri, e sul lavoro va moooolto meglio. Ora con le colleghe c'è amicizia e solidarietà, e sono perfino in FERIE *___*
4) Non è che sia tutti idilliaco, ma diciamo che è meno nero di come ve lo dipingevo tempo fa

Quindi, se vi fa piacere... chi non muore si rivede!

venerdì 3 giugno 2011

Kit decoupage

Ciao a tutti!
Mi avevate data per dispersa, vero? E invece rieccomi; devo confessarvi che ultimamente sono stata assentissima perché mi sono finalmente deciso ad iniziare un altro blog, per creare il primo sito in italiano sull'ultimo zar Nicola II e la sua famiglia.
Nel caso l'argomento possa interessarvi, mi trovate qui.

Oggi volevo raccontarvi della fortunatissima occasione che ho avuto stamattina sul mercato cittadino della città in cui lavoro.
In attesa che fosse l'ora di aprire il negozio, infatti, stavo gironzolando tra i banchi con pigrizia, un'occhiata qui e una là, ma senza interesse, quando su un banco vedo una scritta che mi obbliga a fermarmi:
Decora con il kit Decoupage
Ora, penso di avervi già detto che adoro il decoupage: è facile, permette di creare cose deliziose e per di più io ADORO impiastricciarmi le mani di colla! Per questo ho imparato (da autodidatta, quindi non sono niente di speciale!) un po' di decoupage.
Conoscevo quella collana di fascicoli usciti in edicola qualche anno fa, già allora dal costo non indifferente (5 euro a uscito, circa), ma ogni uscita aveva compreso un oggettino da decoupare, oltre alle carte di disegni appositi, il che era fantastico. A suo tempo ne avevo preso un paio di numeri, ma visto che stavo per dare la Maturità e avevo ben poco tempo libero a disposizione, presto la cosa cadette nel dimenticatoio.
E oggi non mi vedo una raccolta di quei fascicoli, sparpagliata su un banco di mercato a 1 MISERO EURO L'UNO??
ovviamente me ne dovevo prendere qualcuno; ne ho presi due, giusto per impedirmi di accumulare troppa roba, ma ora sono qui accanto a me sulla mia scrivania, ed è una tale gioia guardare quei due oggettini - una piccola scatola di latta e una microscopica, deliziosa mensolina di legno - e pensare a come li decouperò!

Visto che ultimamente, per questione di sopravvivenza personale (stavo rischiando il collasso nervoso...) mi sto imponendo del tempo libero, e che non sia occupato solo a studiare (ho sei esami da dare entro il 13 luglio: AIUTO!!!), penso che potrei presto preparare i primi regali di Natale!! Sì, lo so, sono impazzita: ma l'ultimo Natale, col fatto del tanto lavoro e tutto, alla fine ho fatto 1/3 dei regali che avrei dovuto, e sono qui a rodermi eprché metà della gente non ha avuto neanche un pensierino. Magari se ci penso prima, stavolta ce la faccio, no?

Voi avete qualche consiglio per prendermi delle idee o su dove trovare degli oggettini da decoupare? Adoro quelli piccoli, sono portata alla miniatura come un certosino!! ^^

Un abbraccio

lunedì 2 maggio 2011

The lost crown



Sarah non è "semplicemente" una delle più assidue frequentatrici dell'Alexander Palace Forum (un Forum di discussione sull'ex famiglia imperiale russa, e molte altre famiglie regnanti e non europee), non è solo la più grande non storica di professione esperta sui Romanov che io conosca, non è solo una persona a cui invidio terribilmente (e ammiro!) la splendida, enorme collezione di libri a tema Romanov (tempo fa disse di averne ben 49; suppongo siano di più ora!); è anche un'ottima scrittrice.
Sul forum è sempre molto attenta a cercare la verità storica, quanto sia possibile ricostruire con almeno un margine di verosimiglianza storica, e cosa sia semplicemente un'invenzione romantica; sembra sapere sempre tutto - è semplicemente appassionata dell'argomento da più tempo di me! - ma quando non sa qualcosa, chiede, con passione, con curiosità.
E' un immenso piacere averla come "compagna di Forum" e un piacere ancora più immenso sarà poter leggere il suo libro, che lei stessa dice essere uscito non solo dalla sua mente, ma anche un po' dall'Alexander Palace Forum.
Aspetto con ansia il 14 giugno! Amazon, sto arrivando!

The lost Crown: a Romanov novel, by Sarah Miller.

domenica 24 aprile 2011

Buona Pasqua

Perdonate il ritardo!
"Colpa" di cene da parenti e amici!








Tanti affettuosi auguri di buona Pasqua a tutti!



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sabato 16 aprile 2011

Un divano color cioccolato

I colori "iniziali" del mio salotto, oltre un anno fa
volevano essere il rosso e il bianco... perché il divano (regalato) era rosso scuro.
Il problema è che è un rosso smorto, e per di più è vecchiotto, un po' rovinato.
E, per di più, il rosso è un colore troppo accesso che non amo in grandi tappezzerie,
ma solo in piccoli complementi.
Ho pensato di declinarmi al rosa antico, mischiandolo con quei piccoli accenni di rosso
che c'erano già,
e veniva anche molto bene.
Il problema è molto pratico.
Quella birbantella della mia cagnolina
che salta su e giù da divani e poltrone con grande nonchalance
lascia impronte marroncine di zampine
su ogni copridivano chiaro!
Impedirle di salire sui divani è ormai impossibile,
lavarle le zampine 20 volte al giorno anche,
e io non ce la faccio a lavare copridivani
ogni due giorni... non ne ho abbastanza per i ricambi!

Non so voi, ma io
trovo solo copridivani a telo (scomodissimi; la bestiolina li fa accartocciare in un nanosecondo) e per di più in colori improponibili! (blu elettrico, verde acido, terracotta, rosso mattone)
Insomma, colorin per niente shabby, urgh...
Ieri sera mi sono messa a pensare a come risolvere la questione divano e ho pensato che, per unire ciò che mi piace
a ciò che è pratico. E ho scritto:

1) Far rifare la tappezzeria al divano scegliendo la stoffa, e niente copridivano (potrei farlo fare a mia sorella tappezziera, e gratis, ma mi dispiacerebbe darle del lavoro in più, poveretta, già sgobba come una matta da mattina a sera)
Oppure un copridivano con le seguenti caratteristiche:
1) Elasticizzato (così bestiolina non lo distrugge in un attimo, e io non sono sempre lì a tirare e ripiegare 10 volte al giorno)
2) In un colore scuro, ma non troppo (odio i colori scuri nell'arredamento!)

Stamattina, ho fatto un salto a curiosare da un negozietto che vende, tra l'altro, cose di Blanc Mariclò, proprio vicino a dove lavoro, e ho trovato l'ispirazione: ho visto una poltrona color cioccolato al latte e me ne sono innamorata...
poi, ragionando che il marrone cioccolato sta D'INCANTO col rosa antico/cipria che ho già iniziato ad inserire in salotto, ho capito di aver trovato la situazione giusta.
Ora il problema è: PERCHè non trovo un accidenti di copridivano di questo tipo (elasticizzato + color cioccolato) tra quelli meno costosi (cataloghi, mercato, ecc)?
Purtroppo non posso fare una grossa spesa, e comprarlo da un rivenditore specializzato mi costerebbe troppo; non posso permettermelo.
Ma possibile che quelli economici abbiano tutti colori improponibili?
Avete qualche consiglio? Potete suggerirmi dove cercare?
Ve ne sarei cosìnb grata!

mercoledì 13 aprile 2011

Downshifting

Avete mai sentito parlare del
downshifting?
Io non ne avevo mai sentito parlare prima,
e quando ieri ho letto un articolo su una rivista
(una di quelle riviste femminili poco piùcche inutili da pochi euro che si prendono giusto per sfogliarle in treno, avete presente? Ovviamente non vi faccio il nome...)
Ho avuto una folgorazione:
ero quello a cui pensavo da mesi!



Era da parecchio che mi martellava in testa un'idea,
confusa, sfocata nel suo insieme,
ma i contorni erano nitidi, e racchiudevano la mia idea di vita.
La vita nella società di oggi è, di solito,
un lavoro stressante di (almeno) 8 ore, che ti prende tutta la giornata,
una casa da pagare, da mandare avanti,
e poi mille altri impegni, una corsa continua,
fino a che perfino uscire con gli amici diventa un dovere da incastrare a fatica in piccoli, veloci ritagli di tempo!
Tempo per stare insieme non ce n'è.
Tempo per gli hobby, non ce n'è.
Tempo per costruirsi una famiglia e viversela, non ce n'è.
E se speri che ci sia per queste cose... attento, o meglio, attenta (è una cosa molto femminile): tutti ti daranno della scansafatiche.




Io, fin da subito, quando ho iniziato a "diventare grand" avevo una vocina dentro,
che mi diceva: "Non puoi vivere per lavorare e per i doveri!"
Infatti lavoro part time, e sapete quale è la comprensione, o anche solo il rispetto, per la mia scelta da parte del mio capo? Mi penalizza. Come?
Non mettendomi in regola.
Se fossi disponibile al full time, avrei già un contratto!
Invece, visto che le ho detto che posso solo fare part time, niente contratto.
Perché se non fai come tutti, se sogni una casetta in campgna con un orticello, allora sei uno scansafatiche, o peggio, un sognatore senza senso della realtà.



E' più di un anno che vivo tesa tra due poli:
qualcosa dentro di me che vorrebbe lavorare meno, o semmai, fare un lavoro che mi piaccia,
avere tempo, tanto tempo, per gli hobby, per gli interessi, perfino per oziare!
E l'altra parte, quella che si sente in colpa, che si sente una "fannullona"
che si obbliga ha occupare il tempo in modi "da brava ragazza".


Lavoro part time? Dico che è per il corso per la seconda laurea, non per desiderio di tempo.
E il tempo che rimane, bisogna impiegarlo: ripetizioni a raffica, e aiuto i miei, e poi sono sempre lì a pulire casa, e vado di qua, e vado di là...
sapete com'è finita?
Che da almeno un paio di mesi, finché "corro" non penso, e tengo botta, come si dice,
ma appena mi fermo, ho un attimo libero, divento nervosissima, e alla fine scoppio in un pianto isterico.
Perché mi sento in colpa, perché ho del tempo libero.
E sapete qual è la più grande ironia?
Che poi, quel po' di tempo libero, non basta mai per quello che vorrei fare!

Insomma, un disastro su tutti i fronti.
E io a incolparmi, perché vorrei non dover lavorare, o almeno, non nel modo "canonico"
e poi mi dico che sono una fannullona, e che di aria non si può vivere.
Poi, ieri, l'illuminazione: non sono pazza, non sono una scansafatiche, non sono nevrotica:
sono soltanto, senza saperlo, una dowshifter!


Letteralmente, "downshift" in inglese significa scalare la marcia (in auto, ovviamente).
E' un movimento, o una moda, pensate come volete, che si è diffusa in America, e che predica un generale rallentare nella vita, per avere più tempo, per oziare, per godersi le piccole cose.
Il motto è: "lavorare meno, guadagnare meno, e spendere meno... per vivere meglio."
Insomma: lavoro part time (se proprio non si può non lavorare) e possibilmente "alternativo" cioè che sia una passione, o un hobby, trasformato in lavoro; uno stipendio dimezzato, ovviamente, o non sempre garantito (se per esempio vendete manufatti, non sempre guadagnerete la stessa cifra), costringe a ridimensionare le spese e, quindi, le priorità.
Abbiamo davvero bisogno di quelle sessioni di shopping sfrenato del sabato?
Di rifarci il guardaroba ogni cambio di stagione?
Di accumulare cose inutili solo per il desiderio di averle?
Di lavorare come matte per poi spendere tutto l'entroito degli (sudati) straordinari per quel vestito, che poi metteremo sì e no due volte?


Sono fermamente convinta - e lo ero ben prima di scoprire il downshifting - che non abbiamo affatto bisogno della maggior parte delle cose di cui ci circondiamo.
Ci hanno fatto credere che senza non possiamo vivere, o saremo infelici, per indurci a comprarle, a spendere. In fondo, se tutti ci dessimo al riciclaggio e all'acquisto dello stretto indispensabile, il capitalismo e il consumismo andrebbero a rotoli - e come farebbero coloro che ne vivono a riempirsi il portafoglio?
Sarà che personalmente, vivendo con un fisso sicuro di 400 euro al mese, ho iniziato a fare downshifting senza saperlo (niente abiti nuovi, finché quelli vecchi sono dignitosi; le scarpe solo se le vecchie si rompono; spesa al discount, arredamento al mercatino dell'usato, ecc) ma ho trovato un nome per la mia filosofia di vita.
In fondo, sono profondamente convinta che ci buttiamo sull'acquisto pazzo e continuo (e io sono la prima, anche se con cifre ridotte, quindi la "critica" è prima di tutto verso me stessa!) sia un modo di sfogare una vita che non ci soddisfa.
Ci hanno così a lungo inculcato che bisogna lavorare, produrre e fare solo cose utili, che ormai, quando abbiamo tempo libro, non sappiamo nemmeno più che cosa fare.
Avete notato? Le ferie coincidono con le vacanze. Finisco di lavorare venerdì pomeriggio, e sabato mattino sono sull'aereo. Ritorno domenica pomeriggio, e lunedì mattina al lavoro.
Perchè? Perchè il tempo libero ci terrorizza. Non sappiamo più come riempirlo! Il silenzio, la tranquillità, l'ozio, ci fanno paura perché ci fanno sentire in colpa... o almeno, per me è così.


E se invece provassimo a... mollare?
magari non tutto e subito, come alcuni famosi downshifter, ma piano piano, sempre di più, fino a renderci conto
che la nostra vita è fatta per la maggior parte di pesi inutili?


Ecco il "decalogo" del downshifter (da qui)


“Un decalogo implica, in qualche modo, un’azione. Per agire occorre prima di tutto convincersi di una verità assoluta, assiomatica, evidente e decisiva, che precede l’azione, che la consente: siamo artefici della gran parte del nostro destino. Convincetevene da soli o con corsi, psicologi, amici, ma fatelo. Non cedete ai due grandi demoni della nostra società: la malora e la provvidenza. Iniziate a scrollarvi di dosso superstizioni e religioni, paura della sfortuna e attesa dell’aiutino provvidenziale. Questo è l’assunto di partenza. Poi, iniziate.

1. Iniziare il prima possibile
Sedersi al tavolino e pensare: cosa posso fare della mia vita? Cosa non va? Che margini ho per migliorarla? In che direzione devo lavorare?
2. Sognare
Nella nostra epoca è un lavoro difficile. L’organo che vi presiede è posizionato tra la testa e il cuore, e nessuno ci ha mai detto di usarlo. Va ripreso, allenato, reso tonico, fatto funzionare. E va usato.
3. Essere spietati con i sogni e ottimisti con le nostre possibilità
Ogni sogno va passato al setaccio del realismo. Ogni cosa che abbiamo paura di non saper fare va tentata.
4. Focalizzare, cercare l’essenziale
Niente gente che ci deprime, che ci ruba tempo, che ci trascina verso il basso. Niente oggetti inutili, ripuliamo la casa e buttiamo tutto quello che non serve. Niente locali, viaggi, corsi di tango (se il tango non è il nostro sogno) o altre attività che non siano nella direzione del nostro progetto.
5. Essere sobri, risparmiare
Aumentare le entrate è più difficile che ridurre i costi inutili. Oggi si fa denaro risparmiando, non aumentando i guadagni. Occorre dire no a tutto quello che non serve, che può essere fatto a minor costo, o che non rende felici veramente.
6. Allenarsi all’ottimismo
Sedersi per cinque minuti su una poltrona, in casa, e pensare solo a cose positive. È difficilissimo. Resistete al dubbio che stare seduti lì non sia una cosa scema e inutile.
7. Allenarsi alla solitudine
Programmare periodici momenti di solitudine scelta, non imposta dalle cose, e farne momenti belli, di piccole cose che ci piacciono, che amiamo, che ci rendono felici. Aumentate questi momenti nel tempo, senza perdere il gusto di incontrare l’altro.
8. Darsi degli obiettivi nel tempo
Un sogno si sogna e si progetta. Poi lo si deve realizzare. Occorrono stadi d’avanzamento che siano verificabili e concreti. Se qualcosa non torna, rivedete il progetto, non l’idea.
9. Scoprite cosa fareste se foste liberi
Quelle sono le vostre passioni. Coltivatele, diventate bravi, domani dovrete guadagnare con quelle passioni (ricamare, dipingere, scrivere recensioni di libri, fare il maestro di golf o di vela etc).
10. Non mollate
Non perdete l’ottimismo. Ogni problema si può risolvere. Il denaro è essenziale, ma non è l’unico problema. Pensate che siete sulla via, che ce la state facendo.

Naturalmente qui qualcuno dirà: “Sì, certo, penso positivo, ma i soldi?”. I soldi bisogna guadagnarli, fate tre lavori se serve. Risparmiate. Scoprite soprattutto quali sono le vostre attitudini, coltivatele e diventate bravi. Guadagnate anche da quelle. Vendete proprietà se ne avete. Fatevi anticipare i soldi dell’eredità. Tagliate tutti i costi inutili. In questo modo, anche magari in 12 anni, potrete fare downshifting. Se poi non siete sicuri che questo basta, fatelo lo stesso. Non ipotecate gli anni buoni per la paura di assumervi dei rischi. La libertà vale il prezzo. Fate attenzione però. I soldi sono un tema centrale. Ma non sono l’unico. Quando doveste riuscire a smettere di lavorare vi ritrovereste soli. Tutti saranno in ufficio. Vivere la solitudine come un’opportunità vi salverà. E questo è molto più importante dei soldi“.

(aritcolo di Simone Perotti)


Vi consiglio anche un altro articolo, della downshifter dott. ssa Mariaelena La Banca, che lo vede dalla parte di una donna (e, soprattutto, mamma!): qui. Anche perché non mi sento di fare come dice Pedrotti, cioè lavorare tanto per risparmiare e poi mollare tutto vivendo dei soldi messi da parte, mentre provo a mantenermi con le passioni: so che non resisterei, neanche all'idea di un progetto da realizzare. Mi sa che comincio subito con la fase B! (donna impaziente che sono, vero?)

Insomma, è quello che ho sempre sognato: tanto tempo per dedicarmi a quello che mi piace cioè scrivere, le mie traduzioni, un po' di dècoupage e di shabby, insomma, cose così; poter "perdere tempo" per starmene in giardino ad ascoltare gli uccellini, a fare giardinaggio, a guardare il sole sulle colline, per leggere seduta sul divano, insomma, quelle piccole cose semplici che, lo so, piacciono anche a tutti voi che mi seguite.

Io ho scoperto di essere downshifter da tempo, almeno dentro di me, senza saperlo; e mi sa che è la strada che imboccherò a breve. Sembrerà strano, visto che ho già un part time, ma sento di avere ancora molte cose da fare - ovvero, impegni inutili e noiosi da tagliare! E chissà, magari riuscirò a fare delle mie passioni un lavoro; da un po' ho scoperto un forum, dove dei "pazzi" come me fissati con i reali di Russia e d'Europa se la chiacchierano su queste nostre ossessioni da nostalgici; un'idea sarebbe quella di tradurre qualche libro su questo argomento, visto che il 90% di essi sono pubblicati solo in inglese, e non sono accessibili in lingua italiana. Non ho idea del da dove si parta (devo contattare una casa editrice prima della traduzione? Oppure, al contrario, devo prima tradurre e poi proporre la traduzione? Oppure devo proporre la traduzione direttamente all'autore (molti di essi hanno un log sul forum)?

Boh! Ma lo scoprirò.

E voi, cosa ne pensate?

Un abbraccio



CREDITS: 1,2,3,4
5,6,7

giovedì 7 aprile 2011

Uova e... uova

Tra meno di due settimane è Pasqua,
è mi sono detta: devo fare qualcosa per decorare almeno il salotto!
E, prendendo spunto dalle idee di Apple e di Federica - che hanno reinterpretato un classico shabby che va moooolto di moda! - ho pensato di fare... il mio primo albero di Pasqua!
Non vi dico la faccia di mio marito quando gli ho detto che avrei fatto un albero di Pasqua... ma poi, a lavoro ultimato, era soddisfatto!
Eccolo qui... per essere il mio primo esperimento, mi sento soddisfatta, voi cosa ne pensate?



Come altre decorazioni, mi era venuto in mente che avevo una collezione di uova di ceramica decorate (stile Fabergé, per capirci) che avevo fatto con un'uscita in edicola, e alla quale ero molto legata; quando mi sono trasferita nella nuova casa, però, non sapevo decidermi dove appendere i due grandi espositori che le contenevano, così, da più di un anni le poverine giacevano incartate in uno scatolone.
Oggi le ho tirate fuori, ma quando me le sono trovate tra le mani, ho sentito che dovevo assolutamente esporle, e non spargerle qui e là per la casa - rischiando che la cagnolina le distrugga.
Ma, purtroppo, non avevo chiodi o ganci per appendere gli espositori; pensa che ti ripensa, ho trovato un compromesso: un solo espositore (e le mie poverine un po' più strette, ma belle lo stesso!) posato su un mobile troppo basso, abbastanza in alto perché non vengano scontrate e siano lontane dalle zampine della terremotatrice di casa... e in più,. ho scoperto che il colore naturale dell'espositore si abbina alla perfezione ai colori del salotto!
Questo è il risultato. Che ve ne pare?



Ho notato che ora queste delizie le vendono un po' ovunque nei negozietti di ninnoli e sulle bancarelle; sto pensando seriamente di riprendere la mia collezione... in fondo, ho un altro espositore da riempire, no?

Ah, per finire, volevo mostrarvi la terremotatrice dalla quale ho tenuto lontane le mie preziose uova.
Lo so, a guardarla mi direte che è tanto dolce... facciamo che ve la presto qualche giorno, e poi, quando mi avrà distrutto casa, me la riprendo?
Ok, scherzi a parte, adoro con tutta me stessa la mia piccolina, e sono una mamma orgogliosa e felice nel mostrarvela; e intanto, vi saluto e vi abbraccio, e vi mando anche una leccatina da parte sua!





CREDITS: all photos by me, please don't take without permission.

martedì 5 aprile 2011

Il nostro tempo libero


Giusto per continuare
sulla scia dei post "strappalacrime"
le considerazioni che facevo oggi tra me e me
erano sull'uso del proprio tempo libero.
Sarà che è una cosa che mi martella nella testa ultimamente
ma mi piacerebbe sentire un altro parere!

Non so voi, ma io ho grossi problemi col Signor Tempo
quando mi alzo la mattina e penso a quello che mi aspetta
(il lavoro che, come sapete, non amo, e poi le riptizioni nel pomeriggio, quest'anno poche e con ragazzi con cui non c'è feeling, e poi di corsa a lezione...)
vorrei restare sotto le coperte.


Oggi, per esempio, dovevo andare ad accudire papà
e mentre ero in negozio dicevo: "Arriveranno le 5!"
Le 5 sono arrivate, e i miei impegni finiti. Niente lezioni il martedì - unica sera libera della settimana.
Sono tornata a casa, mi sono comprata una bellissima targa shabby da mettere sulla porta di casa
e poi?
Poi c'era Lui, il Signor Tempo Libero,
quel signore che non mi da' mai udienza!
Pensate che me lo sia goduto?
Secondo voi?


Ce' una vocina,
abbastanza cattiva
e molto insistente
che, ogni volta che mi si dà udienza dal Signor Tempo Libero
inizia a sibilarmi all'orecchio:
"Sei libera! Chissà per quanto non ti capiterà di nuovo! Devi sfruttare bene questa udienza!"
E io inizio a tremare: oddio, e se non la sfrutto abbastanza bene??



Poi, Vocina continua:
"Eh, ma cosa vuoi? Andare a rilassarti? No, non sprecare il tempo del relax... non ancora, tienilo in caldo per dopo, quando lo assaporerai davvero! Ora, che sei libera, potresti fare qualcosa di utile. C'è da stirare, ricordi? E ci sono i piatti da lavare, e guarda! il pavimento del salotto ha proprio bisogno di essere spazzato!"

Ci credete vero se vi dico che dalle 6 che sono arrivata a casa ad ora ho semplicemente spazzato, lavato, pulito, stirato e cenato?




Il punto è che le cose belle, quelle che si fanno per passione, mi sembrano inutili.
Insomma, è tempo sprecato. E' da fanfaroni, da fannulloni passare tanto tempo a fare cose che piacciono.
Prima viene il dovere, accidenti. Se hai del tempo, devi usarlo per i tuoi doveri, non per i tuoi piaceri! Se inizio a usare il tempo libero per divertirmi, la casa andrà a rotoli, e tutti penseranno di me che sono una fannullona che pensa solo a divertirsi!



Mio marito dice che sbaglio
ma dove?
E' ovvio - ci sono i doveri prima di tutto. A voi non ve l'hanno detto?
A me sì, tante volte... come quando non hai compiti per il giorno dopo, a scuola.
Mia madre mi diceva: fai quelli per i giorni ancora dopo, così te li levi e sei più libera!
Ma perchè poi libera non lo ero mai, se facevo anche i compiti per il resto della settimana?
Boh.
Forse è come nel libro di Momo
che ci sono dei signori cattivi che rubano il tempo
e quando avevo finito i compiti, improvvisamente il tempo non c'era più!

Non capisco perché si dovrebbe rinunciare a fare qualcosa di utile se c'è tempo
per fare qualcosa di completamente inutile.
Sarò malata, ma se uso il tempo libero per divertirmi
mi sento in colpa.
Sono una sfaccendata
Con tutto quello che avrei da fare!
Il punto è che poi sono sempre arrabbiata
secondo voi dipende da questo?



Io so solo che non ci capisco più niente.






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