sabato 7 agosto 2010

La ruota delle monache

Ve la ricordate voi, la ruota delle monache?Quelle "ruote" di legno nei conventi dove le madri non abbienti potevano lasciare i loro neonati, sicure che qualcuno li avrebbe accuditi con amore, dando loro quello che loro stesse non potevano?
Quando leggevo libri ambientati in altre epoche, o vecchi film in costume, mi chiedevo sempre: "Ma ora, queste ruote dove sono? Perché non ce ne sono più?"Sapevo che non c'erano più, perché qui in giro ci sono molti conventi, e non ne vedevo.Poi, un giorno, guardando il Tg, mi sono risposta: "Sono state sostituite dai cassonetti..." e mi sono messa a piangere davanti al ritrovamento dell'ennesimo pargoletto morto in un cassonetto.
E pensare che mia madre mi racconta sempre che la sua compagna di stanza, quando sono nata io, in Sala Parto all'ospedale Pediatrico Gaslini di Genova (e quindi non un ospedaluccio di periferia, anzi), aveva firmato per non tenere il piccolo che aveva messo alla luce, e questo poco dopo è stato adottato. E, io voglio sperare, ha avuto tanto amore.
Oggi, passeggiando per Sestri Levante, ho fatto questa splendida, tenera, commovente scoperta: questo cartello, scritto in tante lingue, sopra l'entrata di un convento.



E, accanto al cartello, ecco qui:




Una versione moderna della vecchia "ruota" in legno.

Mi sono messa a piangere dalla commozione, e ancora ora che scrivo ho le lacrimucce che scendono.
Ora so a chi fare beneficenza!
Grazie, grazie, grazie di tutto cuore a chi ha lanciato questo progetto, chiamato "Una culla per la vita": grazie da parte di tutti i bimbi che troveranno accoglienza e amore.


4 commenti:

  1. Io questo argomento non riesco neanche a pensarlo...
    Del progetto ne ho sentito parlare alla tv, ma resto comunque tanto colpita da certe vicende.
    Non posso che pensare che abbandonare un figlio sia frutto di una grande disperazione, le donne andrebbero aiutate durante la gravidanza e oltre, soprattutto quelle che non hanno i mezzi e la forza per tenere il loro bimbo.
    Il mio pensiero va anche a loro, oltre che a quegli angeli innocenti che sono e saranno sempre una benedizione per chi li saprà amare..
    Ciao Martina... oh, complimenti per il Girasole!
    Il proverbio dice.. Piuttosto che niente è meglio piuttosto!
    Un abbraccio
    Apple

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  2. Ciao Marti, sono Very.
    Anche io sono molto toccata da questo argomento.
    Ho visto in tv una cosa del genere, una specie di struttura ripresa all'interno da una telecamera, riscaldata e con sensori particolari in cui, una volta aperta la porta, la mamma (che non viene inquadrata) può lasciare il bimbo nella moderna "culla" che subito manda dei riscontri sulla salute del piccolo agli operatori che la controllano a distanza e che dopo un tot minuti se la mamma non ci ripensa vanno a prenderlo.
    E' abominevole abbandonare un bambino nel cassonetto, soprattutto quando sai che basta dire in ospedale che vuoi darlo via.

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  3. Very ma che piacere tesoro ^^
    Questa della cosa tecnologica non la sapevo; non so come sia quella di Sestri, ma di sicuro, rispetto ad abbandonare un bambino, è una cosa meravigliosa.
    Mi dicono però che nessuno si fila questa "culla" a Sestri: io spero (per i piccoli) che qualche mamma lo faccia. Lo spero tanto...
    Un bacione tesoro!

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  4. Figurati, mi ha fatto piacere intervenire. Vieni a trovarmi sul mio blog se ti va ^^

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