domenica 24 ottobre 2010

Nostalgia di un autunno piovoso


Ciao a tutte, mie care, e buona domenica...
non so da voi, ma qui piove.
Ieri era nuvolo, nuvolo, ma senza pioggia; stamattina, invece, alle 7, mi ha svegliata la pioggia che picchiettava sul vetro.


Odio la pioggia quando capita in un giorno in cui ho molto da fare e devo girare in moto inzuppandomi e dovendomi portare dietro il sacco del cambio per non ammalarmi (in famiglia mi hanno attaccato un po' di paranoia circa il bagnarsi con la pioggia... ci vuole un po' perché vada via!), ma la adoro quando invece posso scegliere di restare in casa, al caldo e all'asciutto, e approfittare del non poter uscire per fare qualcos'altro. Non so voi, ma io, quando è bello, anche se avrei mille cose da fare a casa, non riesco a non uscire... forse perché durante la mia infanzia rimanevo sempre e comunque in casa, qualunque tempo ci fosse? Chissà!



Oggi, poi, fa anche freddo, ed infatti in pentola, di là, sta cuocendo una zuppetta che ci scalderà... ci vuole proprio, oggi è più che mai autunno.



La cosa più bella di tutto ciò e che, essendo rimasta a casa anche ieri, non solo non mi è dispiaciuto, ma ne ho approfittato per fare tante cose... intanto, ho fatto le mie pulizie domestiche settimanali - purtroppo inframezzate da una litigata abbastanza accesa con la vicina di sopra (ricordate, quella che vuole che tolga "Attenti al cane" dalla mia porta perchè "non è decoroso" e i suoi ospiti si offendono). E' andata avanti ribadendo che da una come me, che va in giro "così conciata, cioè in tuta per portare fuori il cane in un attimo di tregua della pioggia, non puà aspettarsi altro che certe "maleducazioni che solo al sud" - e poi, per calmarmi dopo il litigio, ho assecondato un mio raptus creativo.


Dovete sapere che creare con le mie mani, come avrete capito, mi piace tantissimo, solo che soffro di una sindrome di inferiorità che ogni volta che vorrei iniziare un lavoretto, mi blocca, convincendomi che non sono in grado e che è meglio lasciare perdere. Il problema, per me, è iniziare. Una volta che riesco a mettere a tacere la vocina e iniziare, sono un fiume in piena.
Ieri sono riuscita a iniziare. Avevo trovato a casa di mia madre, due cornicette di legno della nonna. Le ho pulite con l'alcool dal grasso di anni ed anni (o decenni?), le ho scartavetrate e poi ho passato un fondo gesso.
Purtroppo ho dimenticato di fare le foto per farvi vedere il prima e dopo... ma vi mostrerò il risultato!
Lo stesso ho fatto con un vecchio vassoio di legno scuro di mamma, proprio brutto, ma con buone potenzialità. Lo voglio dipingere in bianco e shabbare ( o si dice shabbizzare??) e poi fare un bel decoupage floreale!
Inoltre, sempre ieri, mi sono messa a pasticciare col vinavil (oh quanto amo i pasticci col vinavil!) per fare delle decorazioni di Natale. Eh sì, penso già a Natale!
Stamattina poi, visto il tempo, ne ho approfittato per stendere l'acrilico avorio sulle cornici, e continuare i pasticci di vinavil. Perché il fondo gesso del vassoio asciughi, ci vorrà ancora un po'. Intanto asciugano anche le cornici!


Ma quella che mi accompagna oggi è una sensazione di nostalgia, data da molte cose.
La pioggia e il freddo, e il fatto che sia domenica, mi riportano alle domeniche di quand'ero ragazzina, invernali, lunghissime, di cui già vi parlavo qualche post fa. Quelle domeniche trascorse interamente in pigiama, o in tuta, pigre, lente, in casa da sola.
Mi svegliavo, facevo colazione, mi lavavo, indossavo la tuta, andavo a Messa; tornavo a casa, pranzo, pigiamino, poi un po' di compiti, le ultime cose, o più spessio (visto che facevo tutto il sabato) studiavo russo da autodidatta (ora che ho una laurea in Lingua e Letteratura russa e domani inizio un corso da insegnante, non ci credo quasi di essere arrivata fin qui, da quei pomeriggi!) poi, o guardavo un film, o guardavo "Alle falde del Kilimangiaro" e, sicuramente, passavo tanto tempo con "loro", gli inquilini del piano di sopra, un po' ascoltando musica e pensando a loro, un po', ovviamente, scrivendo dando loro voce.
Più ci penso, e più mi viene nostalgia. Credevo di essere infelice allora, eppure, se anche lo ero, l'infelicità non mi pesava. Quindi, probabilmente, non lo ero!
Ora ho ricordi dolci e lontani di quelle domeniche d'inverno, persa in un mondo tutto mio in cui nessuno poteva entrare; e se penso ad allora, i ricordi della realtà e quelli delle avventure di "loro", esistite solo nella mai immaginazione, si fondono, come fossero un tutt'uno.
E difficile discernere le immagini della casa dei miei e del buio fuori da quelli di palazzi scintillanti, o di candide strade lastricate e edifici in marmo, o da quelle dei film.
E subito, ma non so perchè, mi viene in mente "il dottor Zivago" (quello "classico" del '65 con Omar Sharif, per capirci), che ho visto così tante volte, eppure continua a farmi sognare al solo pensiero.
Purtroppo l'ho solo in vhs; ora sto cercando il dvd perché la voglia di rivederlo, ultimamente, è così tanta... sarà perché ho ricominciato a scrivere ascoltando principalmente i personaggi delle storie ambientate nella Russia della Rivoluzione, e tra tutti i film che ho visto ambientiati in quell'epoca, il Dottor Zivago è, senza dubbio, quello con le ambientazioni migliori e più accurate, oltre che il più bello nella trama, ovviamente.
Vedere un film ambientato nel periodo storico di una delle mie storie, d'altronde, è sempre un'emozione. Posso informarmi quanto voglio sui libri e immaginare, ma vedere tradotte in immagini ambientazioni accurate e storicamente esatte è sempre un'altra cosa. E allora anche io "vedo" più nitidamente "loro" e quello che fanno...









Lo ammetto: sono tesa per l'inizio del corso, domani.
Mi sono imposta un ripasso di grammatica russa, ho tutto lì sulla scrivania che mi aspetta, eppure continuo a posticipare. Ho una paura terribile. E se non sono in grado?
Così mi distraggo con questi pensieri nostalgici ma dolci e rassicuranti... e spero di sentire "loro" molto presto, spero vengano ad allietare la mia domenica, quando viene pomeriggio inoltrato e fuori inizia a fare buio, che vengano a scaldarmi il cuore e farmi sentire al sicuro con la loro compagnia.

Ma per ora, per non intristire anche voi, vi lascio con la prima (ve l'avevo promesso!) foto del mio cagnolone! Ci ho messo più di due mesi, ma ora che le pratiche per l'adozione legale sono avviate, posso stare tranquilla e mostrarvelo!
La foto non è il massimo, anche se a me piace; è di un mesetto fa al parco. Ne ho di più belle che presto vi mostrerò!


Che ve ne pare?
Per ora buona domenica a tutte e... grazie dell'attenzione, come sempre! *__*





CREDITS: Le prime foto sono state prese qui
Gli screenshot del Dottor Zhivago, by Google
La foto del cane è opera mia. Tutti i diritti riservati.

4 commenti:

  1. Ciao,Martina,il tuo cagnolone non è bello....è splendido!! E vedrai che il corso di domani inizierà alla grande!!
    Buona domenica anche a tè.
    A presto...Sonia

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  2. Ciao Martina,
    anche qui oggi piove, il cielo è grigio grigio e fuori fa freddino...proprio una vera giornata autunnale.
    Il tuo cucciolone è incantevole... ha un bellissimo pelo.
    PS: vedrai che domani sera la tensione sarà passata ed avrà lasciato il posto alla soddisfazione.
    Sereno pomeriggio
    Debora

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  3. Ciao, qua non e' piovuto per tutto il giorno e non e' neanche stato freddo!
    Quel film lo adoro l'ho visto e rivisto mille volte e il tema di Lara mi commuove appena sento le prime note!
    Il tuo bestione peloso e' una meraviglia...
    In bocca al lupo per domani
    Un abbraccio...
    Silvia

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  4. Ciao Martina' come stai? Da me piove tantissimo!!!

    Sul mio blog c'è un regalino per te^^

    Baci

    Marica

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