La mia dolce amica Very li chiama proprio così: "Gli inquilini del piano di sopra".
In realtà, la faccenda risulta sempre molto difficile da spiegare a chi non ha, come me e Very, la jettatura di essere nato col dna da scrittore (o pseudo tale, per quel che riguarda me).
Diciamo che è una sensazione difficile da spiegare a chi non l'ha mai provata; ma cercherò di essere semplice e concisa: si chiamano inquilini perchè sono persone, anche se non in carne e ossa, e perché risiedono stabilmente; sono del piano di sopra perché risiedono nella nostra testolina, che sta di sopra rispetto al corpo... no?
Sì, avete capito bene. Sono i personaggi immaginari di uno scrittore.
E come vi dicevo, sono inquilini perchè risiedono stabilmente, e voglio sottolineare STABILMENTE nella testolina (malata, per quanto mi concerne personalmente) del povero scrittore.
Chi non ha questa sciagura da scrittore di solito pensa che gli scrittori, per produrre le loro... ehm, produzioni (parlando per me, non le chiamerei altrimenti) si mettano lì e si spremano le meningi. Oppure, che all'improvviso, qualcosa faccia corto circuito nel loro cervellino con le rotelle un po' sfasatelle, e... zac! Si mettono a scrivere.
Chi è gentile, lo chiama "ispirazione."
No, gente. Ve la svelo io la verità. NON FUNZIONA COSì!
Quando noi squilibrati scrittori ci mettiamo lì a scrivere, non è con questa dinamica!
Noi, in fondo, non facciamo molto. Il più lo fanno LORO!!!
Ma come, chi sono loro? Loro sono "gli inquilini del piano di sopra!"
La chiamano ispirazione. E' una balla, ve lo dico io. Non c'è niente da ispirare o farsi ispirare. Non è mica un quadro.
Dovrebbe chiamarsi "momento di ascolto" o anche, se volete essere più brutali "resa totale."
Perchè? Ovviamente ve lo spiego subito.
Perchè quando noi ci sediamo lì a quella scrivania, a quella tastiera o a quel block notes, non anbbiamo proprio un bel fico secco ispirato.
La verità vera, e leggete attentamente, è che noi non siamo nati con doni particolari; semplicemente, siamo nati con un qualcosa, chiamiamola una sensibilità, per cui riusciamo a comunicare con alcuni di questi (credo che siano innumerevoli in tutto)... come chiamarli? Credo che "personaggi immaginari" sia la definizione puiiù comprensibile.
"immaginari" poi è un aggetivo che non va mica bene. I miei, per esempio, sonmo al 90% personaggi storici più o meno conosciuti, ma realmente vissuti.
Alzi la mano chi son sa chi è stato Ottaviano Augusto.
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare della Rivoluzione d'Ottobre.
Ecco, appunto.
Magari non conoscete Druso Maggiore, o non sapete elencarmi tutti i sovrani russi, ma quello è secondario. Credo che se Augusto e qualche bolscevico sentissero che li sto definendo "immaginari" si arrabbierebbero non poco.
Iniziarebbero a volare dei "Cacat! idiota!" (la mia conoscenza di parolacce in latino ahimé è limitata), e dei "Nu, sto?" (se qualcuno conosce il russo mi perdoni, non ho la tastiera cirillica... ho cercato di rendere al meglio).
Ecco, appunto. Diteglielo voi che li chiamano "immaginari". Io sono stufa di sentirmi insultare perché non mi credono. Magari a voi credono.
Ecco, quello che cercavo di spiegare, è che ci sono questi "personaggi" (evitiamo qualunque aggettivo per sicurezza) che si aggirano in qualche limbo, finché non trovano uno nato con questo "qualcosa" che gli permette di sentirli. E allora, tutti felici, questi iniziano a parlare.
E fidatevi: una volta che inizi al ascoltarli, quelli non ti mollano più. Anzi: se per un qualche motivo per un certo tempo ti rifiuti di ascoltarli, quelli sanno fare in modo che tu sia infelice e angosciato finché non ti metti lì ad ascoltarli di nuovo.
Ma mica alla tua prima resa accorrono: sono pure vendicativi. Se per un po' ti tappi le orecchie, quando poi te le sturi, loro ti mettono in broncio. Devi implorarli perché tornino.
Ma, credetemi, una volta che tornano, fai voto alla Madonna e a tutti i Santi (e spero di non essere blasfema) di non allontanarli MAI PIù.
In breve: noi scrittori non ci inventiamo nulla. Semplicemente, questi personaggi vivono già dentro di noi, e ci parlano. E quando scriviamo, è perché non ne possiamo più delle loro voci che ci assillano. Avete letto la Divina Commedia? Avete presente quando in Purgatorio ogni due terzine c'è un'anima che ferma Dante supplicandolo di ricordare, quando torna nel mondo terreno, di ricordare ai suoi parenti di pregare per la sua salvezza eterna? Ecco, funziona più o meno così.
E' che dopo un po' non ce la fai più a stare lì zitto e buono ad ascoltarli. Tu magari hai da fare, o semplicemente sono troppo logorroici, oppure ti strappano il cuore con i loro racconti strappalacrime. E tu che fai? Ti resta solo da dare voce, la tua voce, alla loro voce che nessuno puàò sentire. Come scrivere per un fantasma. Sapete, tipo Ghost, quando Woopie Goldberg (si scrive così?) fa tutto perché glielo dice "lui" fantasma?
Ecco, così.
Loro parlano, e chiedono che quello che dicono sia saputo "fuori", nel mondo. E tu usci la tua penna, o la tua tastiera, per dare loro la voce che non hanno.
Il problema è che certe volte non ne vogliono proprio sapere di stare zitti. Per questo Very lo chiama "il condominio" perché tutti fanno casino a tutte le ore, anche quando tu vorresti dormire e loro no, sono lì che parlano, parlano, e parlano CON TE! E se non li ascolti, si offendono.
E tu nel mezzo della notte, accendi la luce, prendi il taccuino e la penna che tieni nel comodino proprio per queste evenienze, e prendi appunti di quello che vogliono che tu scriva.
Solo allora ti lasciano addormentare in pace.
Ma esiste di pegguio. Esiste quando personaggi di storie diverse (se sei, come me, un pazzo più pazzo degli altri pazzi, o se volete una sfigata più sfigata degli altri sfigati e più sensibile, che ti senti più pèersonaggi di più epoche diverse) si mettono a parlare tutti assieme e tu non capisci più che cosa scrivere per chi.
Perché Augusto, o Mecenate, o qualcun altro inizia a parlarti, ma poi si intromette tutto il Comitato del Soviet degli Urali, e tu non sai più chi ascoltare e ti scoppia la testa.
E se dai la precedenza agli appunti per uno, gli altri si offendono, e via così.
Certe volte mi chiedo se non sto seriamente rasentando la pazzia.
Ecco, tutto questo per dirvi, in definitiva, che il post dell'altra volta significava che mi sono rimessa ad ascoltare (anche se a singhiozzo) quella banda di squilibrati del piano di sopra. E che in questi giorni mi stanno facendo impazzire, perché appena abbandono un Lenin urlante mi attacca a blaterare un imperatore Tiberio, e io ci esco di senno.
Quindi, se mi vedete squilibrata, come probabilmente sono stata in questo post (ben diversa dalla martina dolce e malinconica che conoscete, mi sa) non preoccupatevi, e non arrabbiatevi con me.
Prendetevela con loro. E se loro non hanno un numero di telefono che posso darvi, aprite un libro di storia, prendete una loro foto e insultateli.
Vi garantisco che vi sentono.
Le cose negative le sentono sempre.
Però pensate che poi si vendicheranno con me: non andateci troppo pesante, mi raccomando, che pago io!
A Very, con tutto il mio affetto.
PS: Finora ho sempre cercato, un po' come Apple, di mantenere l'anonimato su me stessa, per vergogna che qualcuno che mi consosce realmente potesse riconoscermi e deridermi per questo mio spazio nella rete. Parlandovi, anche se solo per accenni, dei soggetti su cui scrivo, probabilmente mi sono esposta al riconoscimento, essendo ciò che scrivo fin troppo noto a chi non dovrebbe.
Spero vivamente che non accadono episodi spiacevoli del tipo che qualcuno che mi seguo scopre di conoscermi di persona e ne approfitta per deridermi, o che so.
Nel caso, sappiate che l'ho fatto perché con alcuni di voi che mi seguono ho ormai un così bel rapporto che mi sembrava ingiusto nascondervi certe cose così profondamente mie.
Incrocio le dita, e spero di avervi almeno fatto sorridere!
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Marti io... cioè... non so cosa dire, sul serio... hai reso perfettamente la sensazione che proviamo ^^ Cioè chi altri se non loro possono permettermi di svegliarmi alle 5 dopo che mi sono addormentata alle 2 senza beccarsi un bel vaffa? Eh lo so... li ho viziati credo. Ma da quel che leggo anche tu! ^^
RispondiEliminaNon mi faccio sentiree da un po', non potevo non dedicarti qualcosa, e poi quando loro mi parlano, penso sempre a te! Mi sa cheli viziamo tutti Very... ^^
RispondiEliminaTi voglio bene ^^