lunedì 15 novembre 2010

Un periodo un po' così

Ciao a tutte mie care,
mi rendo conto che ultimamente non sono molto di compagnia, e devo ammettere che mi manca stare qui a scrivermi con voi... è che non solo ultimamente non ho tempo, ma per di più sono anche abbastanza giù...
Non saprei nemmeno spiegarvi esattamente perchè... credo sia un insieme di cose... mi sento insoddisfatta, nel senso che mi pare di non aver costruito niente di buono per ora nella mia vita.
Il laovoro, sapete com'è. Come se non bastasse, i problemi per l'orario di Natale ci sono stati e probabilmente continueranno a rimproverarmi perché ho ripreso a studiare, e questo mi fa pesare i miei studi... tanto più che, se a gennaio sarò ancora lì (che non è detto) non so dove troverò il tempo di studiare.
Inoltre, mi sono anche sentita dire dalla responsabile che non devo lamentarmi di non essere in regola perchè "l'hai scelto tu! E ora sputi nel piatto dove mangi, ingrata!"
L'ho scelto io, capite? Siolo perchè non ho insistito. Io credevo che fosse OBBLIGATORIO E AUTOMATICO da parte di un datore di lavoro ONESTO mettere in regola chi lavora per lui. Mi sbaglio? Vivo in un altro mondo? Io ho evitato di insistere troppo col capo per paura che mi mandasse via, e non posso perdere il lavoro, resterei senza alcun guadagno.
Quando ho fatto questa osservazione, la responsabile mi ha risposto: "Be' sai che a me la capa ha detto che non ti mette in regola perchè non sei abbastanza brava, non la convinci. E' colpa tua, se fossi più brava.."
Ah ecco... è una questione di bravura. Chi non è bravo non merita i diritti fondamentali dell'Uomo. Piacerebbe ai rivoluzionari francesi questa risposta.
Poi vi stupite che io, dopo 23 anni che mi si ripetono frasi come queste, abbia la sindrome della Brava Ragazza A Tutti I Costi? Io no.




Poi c'è la pioggia. Qui nel Tigullio continua a piovere ogni momento. Non siamo alluvionati, per ora (non qui a Levante almeno, ma nei pressi di Ventimiglia non se la passano bene, poverini!), ma secondo me poco ci manca.
Non riesco neanche più a lavare la biancheria, perché a forza di farla asciugare in casa, ho i muri che vomitano muffa! Non fa freddo, e al tg dicono: "Be', la pioggia ci tiene lontane le basse temperature!"
Non so voi, ma io preferisco freddo intenso e sole, a freddino e pioggia. Anche l'Artico, purché la smetta di piovere in continuazione. Non fa bene al mio umore! Io, poi, che non sono capace, come si dice, a cantare e ballare sotto la pioggia, anzi... che quando piove, la giornata per me è storta dal principio! Sono sempre lì a preoccuparmi che mi bagnerò, e se mi bagno mi ammalo, e se mi ammalo non posso andare al lavoro, e se non vado al lavoro non sarò pagata...
Un circolo vizioso di seghe mentali, ecco.



E poi si sta avvicinando il Natale, un Natale che passerò lavorando con quelle persone così carine e dolci con me, continuando a essere pagata poco e sentirmi dire che non sono brava.
Non è per fare vittimismo, ma sentirmi dire, più o meno direttamente, che non sono brava, che non mi impegno abbastanza, è il mio incubo. Perché che devo essere brava me lo inculcano dalla nascita, e la mia vita passa a fustigarmi e rimproverarmi e punirmi, e ripetermi che devo impegnarmi di più, che non ho fatto abbastanza, che non sono all'altezza, che devo fare meglio...
Io sono stanca. Tanto stanca. Anche fisicamente... sarà la stagione? Non lo so. So che dormirei 20 ore di fila, che è sempre più difficile la sera non addormentarmi sul divano alle 8 come le galline, per poi, la mattina dopo alle 7, avere ancora sonno e alzarmi a fatica.
Sono stanca di dover sempre dimostrare di più. Non sono abbastanza brava per quel lavoro? Eppure non pensavo ci volesse una scienza a fare la commessa. Non che non ci voglia impegno, certo, anzi; ma credevo che essere accettabile non fosse così impossibile. Non ho alcuna intenzione di fare la commessa tutta la vita, anzi. Ero lì per guadagnare, sono lì per guadagnare, in attesa che questo schifo di Paese mi dia qualche possibilità, con la mia laurea.
E invece no. Non sono abbastanza brava. E in più sono una fannullona che non vuole fare il full time con l'orario spezzato.
Il punto è che vorrebbero che io facessi il full time in orario spezzato, è per questo che non sono in regola. Il capo mi ha chiesto 15 volte se accetto il full, e continua a chiedermelo, sperando che cambi idea. Io so che quando troverà chi invece lo vorrà fare, mi sbatterà fuori. E' per questo che non mi prende in regola: non potrebbe licenziarmi senza giusta causa se avessi un contratto.
A questo punto, piuttosto che vivere la mia intera giornata lì con gente del genere, preferisco andare a mangiare alla mensa dei poveri quando non avrò un soldo, ma forse, mantenere la sanità mentale.




E' che mi sembra di non aver costruito niente. Che cosa ho fatto della mia vita?
Ho voluto sposarmi e vivere per conto mio, pensando che la gente avrebbe avuto un altro sguardo per me come donna sposata. E che cos'ho tra le mani? Un lavoro che mi da appena il necessario per mangiare, dove sono trattata male, sfruttata e presa in giro. Un lavoro che non c'entra nulla coi miei studi, e tanto valeva risparmiare tempo e denaro. E nessuna prospettiva migliore.
Vorrei mettermi a posto la casa, ma guadagnando 400 euro al mese, non riesco quasi nemmeno a permettermi un mobiletto sul mercatino dell'usato, figurarsi. Non parliamo dei lavori da fare: sostituire la porta finestra che non si chiude, aggiustare gli infissi, mettere la doccia al posto della vasca che perde, mettere i lampadari (visto che vivo con lampade da terra Ikea), solo per citare i più urgenti. O pago le bollette, o faccio questi lavori. O mangio, o faccio questi lavori.
Ve lo garantisco, nel caso abbiate dubbi: anche se la casa è di proprietà, 400 euro al mese sono troppo pochi per qualunque esigenza. E il peggio è che non c'è altro.
I miei mi aiutano, certo, e io, orgogliosa, non vorrei. E al contrario, i miei suoceri piuttosto di aiutarci si tagliano una mano. Non ci chiedono neanche come va. Poi però chiamano sempre perché hanno bisogno di favori.
E io sono stufa di litigare con mio marito perché non sa mai dire di no ai suoi. Fosse per me, gli darei fuoco, a quegli egoisti schifosi di suoceri che ho.



Che cosa ho costruito? Un bel niente. Un lavoro del cavolo, precario e sottopagato, che da un momento all'altro potrebbe non esserci. Non posso costruirmi una famiglia, perchè come faccio a fare dei bambini, se anche volessi, se mio marito non trova lavoro e io quasi non ce l'ho?
Poi c'è il rimorso per gli studi che sono stati inutili, e la consapevolezza che niente è come lo speravo.
Lo so, è così per tutti, prima o poi si cresce e ci si accorge che la vita è difficile, e io avrei dovuto svegliarmi prima. Ma mi rendo conto che non ho tempo per le cose che vorrei. Non ho tempo per scrivere, per leggere, per occuparmi di arredamento, di riviste shabby, per fare lavoretti in casa con le mie mani, non avrò nemmeno il tempo di fare l'albero di Natale se non di notte. So che non sto facendo nulla di quello che vorrei, e sono così giù che anche quando ho del tempo libero come oggi, vorrei solo dormire e non pensare.
E invece sono qui a tediare voi con la mia tristezza! Mi dispiace, so che faccio la vittima e la lamentina troppo spesso. E' che avevo proprio bisogno di parlarne a qualcuno. Quantomeno, non vi vedo dal vivo, dove sareste obbligate ad ascoltarmi. Qui, potete chiudere la pagina web e dire: "ma che palle, sta Martina!" Almeno è uno sfogo democratico!

Spero di tirarmi su presto per scrivervi qualcosa di bello, anche se ultimemente mi sembra difficile. Per ora vi abbraccio, e ora che sapete perché latito, cercate di capirmi e non avercela troppo con me ^^
Mi mancate tanto, vi abbraccio tutte indistintamente
con affetto



CREDITS: All photos from here

5 commenti:

  1. Ciao. Non è questione di essere lamentine ma solo stanche marcie di quello che ci circonda e che non va!
    Il problema vero è che non si sa mai da che parte partire per riaddrizzare le cose che non vanno.
    Tieni duro e vedrai che ce la farai. Io faccio il tifo per te

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  2. Cara Martina, mi riconosco in tante cose che dici...non è face accettare una vita precaria in tutti i sensi, dopo anni passati sui libri a "sognare" (è il caso di dirlo) un futuro fatto di soddisfazioni lavorative e personali.
    Purtroppo non sempre tutto va come vorremmo, ma vedrai che piano,piano quando meno te lo aspetti, qualcosa verrà fuori....
    L'importante è cercare sempre di andare avanti, "nel migliore dei mondi possibile" (come diceva Dino Campana)...
    Sono solidale con te...possiamo farcela!!!!
    Grazia

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  3. Marty, io ho letto ogni virgola...come ogni volta, come ogni volta ti dico di tener duro!
    Immagino che tu stia spedendo curriculm ovunque, continua a farlo e chiudendo gli occhi immagina la tua vita come la vorresti. Tra qualche anno, vedrai, sarà esattamente così!
    Mi manchi anche tu.
    Ti abbraccio piccola.
    Diana

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  4. Cara Martina, lo so che è dura. Purtroppo stiamo vivendo in un mondo dove va tutto al contrario. Per questo certi datori di lavoro possono permettersi di essere disonesti, maleducati e senza il minimo rispetto per le persone. Capisco che sei costretta a continuare a fare quel lavoro che, se ho capito bene, non è che ti fa schifo in sè ma lo detesti per colpa dei personaggi con cui sei costretta a lavorare. Sicuramente fra qualche anno potrai fare quello che ti piace, ne sono certa, ma nel frattempo perchè non provi a cercare un altro lavoro (anche in un altro negozio) che ti consenta magari di condividere le tue giornate con persone più "umane"? Tanto precaria per precaria.....
    Magari non sarà subito ma ricordati che quello non è l'unico posto al mondo... Effettivamente il mondo di noi precari (ebbene sì, anch'io...) è molto vario: commesse, operatrici di call center, impiegate sottopagate, ecc... Piuttosto che restare con quei personaggi odiosi forse potresti buttarti su qualche altra cosa, che magari (pur sottopagata purtroppo) ti lasci un po' più di tempo per i tuoi studi. Ad esempio so che chi lavora nei call center, pur facendo un lavoro molto stressante, fa comunque dei turni...
    Se hai voglia scrivimi, magari posso dirti qualcosa in più...
    Un abbraccio
    Anna

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  5. Cara Martina, è da due settimane che sono approdata nel tuo blog e percepisco che in questi giorni sei particolarmente triste.
    La pioggia fa brutti scherzi mia cara ragazza quindi non ti far prendere da brutti pensieri.
    Il mondo non è contro di te ma alla tua età è solo un mondo da scoprire difetti e non...
    Non ti far prendere dallo sconforto del lavoro stupido dai suoceri che rompono, dal marito che non c'è (pure lui a questi corsi!!!), la casa da sistemare e lo studio impegnativo e poi ...quante cose!!!
    Capovolgi la situazione ed elencati le cose che vanno, giovane come sei altro che seghe mentali!!! la vita la stai assaporando da così poco chissà cosa ci sarà dietro l'angolo per te...
    Progetta, spera, preparati, non avvilirti e prima o poi le porte si apriranno.
    Non sono certo tempi facili, ma devi credere nei cambiamenti positivi.
    Vedo che sei in gamba nel gestirti questo tuo spazio ed hai un'ottima capacità descrittiva delle cose.
    Scrivi Martina, scrivi.
    E la negatività che stai vivendo in alcuni ambienti (lavoro) mi sa che è sorella dell'invidia nei tuoi confronti. Credimi che cercare di elevare la propria cultura non è sempre facile ed è poco capito da alcuni. Questo lavoro passeggero lo devi prendere solo come uno strumento pratico per risolvere cose pratiche, E' come un mestolo da girare a tuo piacimento e chi lavora attualmente con te è solo riso da portare a giusta cottura.
    Cerca di vedere la vita a pois.
    Se hai piacere vieni a trovarmi nel mio blog, non sono brava come te, sono un pò più grande di te, ma cerco di fare del mio meglio.
    Ti aspetto a casa mia-dani

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