domenica 31 ottobre 2010

Devo essere impazzita!

Buona domenica a tutte e... buon cambio ora!
Personalmente adoro il passaggio all'ora solare: si dorme un'ora in più, e per un po' ora al mattino quando mi alzo sarà chiaro ^^

Ma veniamo a noi!
Ho scritto che devo essere impazzita. Oh sì, devo esserlo davvero!
E per non un motivo solo!c E visto che sono in vena di confessioni...

1. Non festeggio Halloween. Mai festeggiato, mai amato. Lo festeggerei se avessi dei bambini - i bambini meritano sempre un'occasione in più per fare festa, tanto più se cade di domenica! - ma personalmente non lo sopporto. E mi sento un po' in colpa, vedendo che tutte voi amiche blogger invece lo festeggiate e amate. Forse ho perso un'occasione per decorare un po'... anzi, sicuramente, ma da "linguista" so bene che è una festa celtica pagana e... boh, non mi dice niente!!!

2. Mi sono iscritta a dei corsi serali per prendere la seconda laurea (come se una non mi fosse bastata...) in... Scienze Teologiche.
Ok, state pensando che mi sono bevuta il cervello. A dirla tutta, lo penso anche io!
Tre volte a settimana, 5 ore di lezione la sera, dalle 18 alle 23... come farò, fisicamente? Non lo so. Come farò con il lavoro, che a Natale mi vorrà in negozio fino alle 8 di sera? Non lo so.
Come farò con le ripetizioni che ogni anno, da metà novembre, terrò? Non lo so.
Come farò visto che le altre due sere mio marito non c'è perché ha un altro corso? Non lo so (mi consolo solo pensando che questa laura la facciamo insieme, pazzi insieme fino all'ultimo).
Non so nulla, so solo che ho sempre sognato una laurea in teologia, che il posto è bellissimo, gli insegnanti gentili e bravi, che i corsi mi interessano e che l'idea di tornare a fare la scolaretta mi esalta.



Studiare è sempre stata una delle mie grandi passioni. L'amore del sapere di per sè stesso, la voglia di conoscere qualcosa di nuovo, ma non solo. Adoro l'idea di scrivere su un quaderno, di sfogliare libri, di afferrare concetti. Ero così esaltata, ieri, che sono corsa a comprare i quaderni, entusiasta come quando, a settembre di ogni anno, andavo in cartoleria coi miei genitori a comprare nuova cancelleria per la scuola!
Ho sempre amato l'atmosfera scolastica in generale, l'imparare, lo scambiare idee coi professori; e mi stupisco, perché se ripenso agli anni di scuola, li ricordo come un periodo difficile, coi compagni che mi prendevano in giro e i mieri pomeriggi da sola con "loro". Eppure andare a scuola mi è sempre piaciuto.




Abbandonare lo studio è stata una scelta difficile, ma in fondo avevo una laurea, un traguardo importante l'avevo ottenuto, era l'ora di fare qualcosa di nuovo.
Anche i miei sogni sembrano dire che ho bisogno di lasciarmi alle spalle il passato e avere qualcosa di veramente nuovo: continuo a sognare di trovarmi nella casa in cui ho abitato da bambina (che è bruciata in un incendio una decina di anni fa), la casa è di nuovo intatta, ma io so che torno lì DOPO il disastro. Per notti, nei sogni, sono rimasta lì a fissare armadi chiusi (i tre armadi della mia stanza, e quello del salotto), sperando di aprirli.
Poi, la notte dopo essermi iscritta alla nuova laurea, ho sognato di aprirli, gli armadi. Tutti tranne uno, quello che da bambina mi era proibito. Li aprivo, e portavo via cose... non erano vestiti, ma cose che non ci sono mai state nella mia casa di allora. Li mettevo in grosse borse per portarli via, e lasciavo i vestiti sugli scaffali, dicendo "Sono ammuffiti, non posso prenderli".



Dal salotto, invece, portavo via una collezione di dizionari di lingue straniere (un richiamo alla mia laurea in Lingue?); piangevo di commozionione, eppure me li portavo via, convinta di quel che facevo.
C'è ancora un armadio da aprire, quello che da bambina mi era proibito perché c'erano i vestiti che mi erano troppo grandi o erano troppo "succinti" ( e i miei avevano paura che mi vestissi come una donna). Chissà quando riuscirò ad aprirlo in sogno, e cosa ci troverò?
Ho interpretato il sogno come un invito ad andare avanti in questa pazzia della nuova laurea.
Ma devo essere pazza. Ora la paura di non farcela con gli orari mi terrorizza.
Eppure vedo chiaramente che, i giorni in cui lavoro, quel lavoro che non amo mi appiccica addosso un nervosismo che non mi passa neanche tornata a casa e che, anzi, mi fa battibeccare continuamente con mio marito. Nei due giorni e mezzo in cui non lavoro, invece, sono un'altra persona.
E il corso serale mi fa stare bene, mi fa sentire allegra. E allora mi dico, perché preoccuparsi? Perché angosciarsi se qualcosa di piacevole mi rtenderà più arduo qualcosa che, in fondo, odio ma mi è necessario come una cattiva medicina?
Senza smettere il necessario, finché non mi è possibile, posso affiancarlo al piacevole e stare meglio.
Almeno lo spero, sapendo che ci sarà da litigare al lavoro, viste le mie esigenze di orario...
Voi incrociate le dita per me!!









CREDITS: All photos from here.

martedì 26 ottobre 2010

Un "vestitino" per la poltrona

Buon martedì a tutte, come state?
Io così così... il ritorno all'odiato lavoro dopo due giorni e mezzo immersa in lavori shabby/"loro" che mi parlano e io che scrivo/la mia famiglia/il corso (che è andato benissimo, anche se Trenitalia ce l'ha messa tutta, ma proprio tutta per sabotarmi! Guardate un po' che è successo alle ferrovie liguri ieri...) è stato particolarmente pesante e mi ha innervosita fin da quando stamattina mi sono svegliata.
Come dire: chissà cos'è nella mia vita che mi rende nervosa? Mah! Indoviniamo!
Comunque... oggi è anche stata una giornata fortunata. Qualcuno ha abbandonato, poco lontano dai bidoni dell'immondizia e vicino alla mia porta, una... poltrona!
Sì, una poltrona, bellissima e bella spaziosa. Io, prendendo la moto stamattina, mi sono subito accorta che, nonostante fosse lì vicino all'immondizia, era... intatta!
Così mio marito, prima che passasse l'AMIU, l'ha portata in casa. le abbiamo tolto il rivestimento logoro e, appurato che è praticamente nuova, l'abbiamo lasciata con l'imbottitura originale che, purtroppo, è blu, colore che non si armonizza con le tinte del salotto (bianco in tutte le sfumature per i mobili, con tocchi di rosso e rosa in varie sfumature per le stoffe d'arredo).
Potrei semplicemente chiedere a mia sorella, tappeziera, di cucire per la nuova arrivata un vestitino tutto nuovo con una stoffa scelta da me; ma la poveretta è oberata di lavoro e mi dispiace.
Potrei semplicemente comprare un corpitutto in tinta con quello del divano e gettarcelo su.
Ma la poltrona è così bella, e io odio così tanto i rivertimenti di tela grezza che appena ti siedi vanno da tutte le parti, pendono, cadono, si impolverano...
Così, eccomi qui.
Avete qualche idea da propormi per un vestitino, anche magari provvisorio, alla nuova arrivata di casa (che per ora "giace" in camera mia in attesa che le sia fatto spazio in salotto)?






Io sono assolutamente ignorante di come si fanno dei rivestimenti, proprio zero assoluto, quindi, nel caso, spiegatemi tutto nei minimi dettagli ^^
Per ora, come vedete, ci ho abbandonato su un vecchio copriletto a fiori e un cuscino, per stare comodi e poterla utilizzare da subito.
Non è una mareaviglia?
Aspetto fiduciosa i vostri bei consigli, e intanto, mi regalo questa!



Le margherite crescono nel mio giardino; ne ho raccolte un po' e le ho messe in questo vasetto che ho parcheggiato accanto al pc che uso per trascrivere quello che "loro" mi dicono (o mi urlano?) ultimamente. Giuasto per un tocco floreale e shabby ^^

Un abbraccio




CREDITS: Tutte le foto sono opera mia. Tutti i diritti riservati. Non prendere nulla senza permesso, per favore.
All photos by me, please don't take them without my permission.

domenica 24 ottobre 2010

Nostalgia di un autunno piovoso


Ciao a tutte, mie care, e buona domenica...
non so da voi, ma qui piove.
Ieri era nuvolo, nuvolo, ma senza pioggia; stamattina, invece, alle 7, mi ha svegliata la pioggia che picchiettava sul vetro.


Odio la pioggia quando capita in un giorno in cui ho molto da fare e devo girare in moto inzuppandomi e dovendomi portare dietro il sacco del cambio per non ammalarmi (in famiglia mi hanno attaccato un po' di paranoia circa il bagnarsi con la pioggia... ci vuole un po' perché vada via!), ma la adoro quando invece posso scegliere di restare in casa, al caldo e all'asciutto, e approfittare del non poter uscire per fare qualcos'altro. Non so voi, ma io, quando è bello, anche se avrei mille cose da fare a casa, non riesco a non uscire... forse perché durante la mia infanzia rimanevo sempre e comunque in casa, qualunque tempo ci fosse? Chissà!



Oggi, poi, fa anche freddo, ed infatti in pentola, di là, sta cuocendo una zuppetta che ci scalderà... ci vuole proprio, oggi è più che mai autunno.



La cosa più bella di tutto ciò e che, essendo rimasta a casa anche ieri, non solo non mi è dispiaciuto, ma ne ho approfittato per fare tante cose... intanto, ho fatto le mie pulizie domestiche settimanali - purtroppo inframezzate da una litigata abbastanza accesa con la vicina di sopra (ricordate, quella che vuole che tolga "Attenti al cane" dalla mia porta perchè "non è decoroso" e i suoi ospiti si offendono). E' andata avanti ribadendo che da una come me, che va in giro "così conciata, cioè in tuta per portare fuori il cane in un attimo di tregua della pioggia, non puà aspettarsi altro che certe "maleducazioni che solo al sud" - e poi, per calmarmi dopo il litigio, ho assecondato un mio raptus creativo.


Dovete sapere che creare con le mie mani, come avrete capito, mi piace tantissimo, solo che soffro di una sindrome di inferiorità che ogni volta che vorrei iniziare un lavoretto, mi blocca, convincendomi che non sono in grado e che è meglio lasciare perdere. Il problema, per me, è iniziare. Una volta che riesco a mettere a tacere la vocina e iniziare, sono un fiume in piena.
Ieri sono riuscita a iniziare. Avevo trovato a casa di mia madre, due cornicette di legno della nonna. Le ho pulite con l'alcool dal grasso di anni ed anni (o decenni?), le ho scartavetrate e poi ho passato un fondo gesso.
Purtroppo ho dimenticato di fare le foto per farvi vedere il prima e dopo... ma vi mostrerò il risultato!
Lo stesso ho fatto con un vecchio vassoio di legno scuro di mamma, proprio brutto, ma con buone potenzialità. Lo voglio dipingere in bianco e shabbare ( o si dice shabbizzare??) e poi fare un bel decoupage floreale!
Inoltre, sempre ieri, mi sono messa a pasticciare col vinavil (oh quanto amo i pasticci col vinavil!) per fare delle decorazioni di Natale. Eh sì, penso già a Natale!
Stamattina poi, visto il tempo, ne ho approfittato per stendere l'acrilico avorio sulle cornici, e continuare i pasticci di vinavil. Perché il fondo gesso del vassoio asciughi, ci vorrà ancora un po'. Intanto asciugano anche le cornici!


Ma quella che mi accompagna oggi è una sensazione di nostalgia, data da molte cose.
La pioggia e il freddo, e il fatto che sia domenica, mi riportano alle domeniche di quand'ero ragazzina, invernali, lunghissime, di cui già vi parlavo qualche post fa. Quelle domeniche trascorse interamente in pigiama, o in tuta, pigre, lente, in casa da sola.
Mi svegliavo, facevo colazione, mi lavavo, indossavo la tuta, andavo a Messa; tornavo a casa, pranzo, pigiamino, poi un po' di compiti, le ultime cose, o più spessio (visto che facevo tutto il sabato) studiavo russo da autodidatta (ora che ho una laurea in Lingua e Letteratura russa e domani inizio un corso da insegnante, non ci credo quasi di essere arrivata fin qui, da quei pomeriggi!) poi, o guardavo un film, o guardavo "Alle falde del Kilimangiaro" e, sicuramente, passavo tanto tempo con "loro", gli inquilini del piano di sopra, un po' ascoltando musica e pensando a loro, un po', ovviamente, scrivendo dando loro voce.
Più ci penso, e più mi viene nostalgia. Credevo di essere infelice allora, eppure, se anche lo ero, l'infelicità non mi pesava. Quindi, probabilmente, non lo ero!
Ora ho ricordi dolci e lontani di quelle domeniche d'inverno, persa in un mondo tutto mio in cui nessuno poteva entrare; e se penso ad allora, i ricordi della realtà e quelli delle avventure di "loro", esistite solo nella mai immaginazione, si fondono, come fossero un tutt'uno.
E difficile discernere le immagini della casa dei miei e del buio fuori da quelli di palazzi scintillanti, o di candide strade lastricate e edifici in marmo, o da quelle dei film.
E subito, ma non so perchè, mi viene in mente "il dottor Zivago" (quello "classico" del '65 con Omar Sharif, per capirci), che ho visto così tante volte, eppure continua a farmi sognare al solo pensiero.
Purtroppo l'ho solo in vhs; ora sto cercando il dvd perché la voglia di rivederlo, ultimamente, è così tanta... sarà perché ho ricominciato a scrivere ascoltando principalmente i personaggi delle storie ambientate nella Russia della Rivoluzione, e tra tutti i film che ho visto ambientiati in quell'epoca, il Dottor Zivago è, senza dubbio, quello con le ambientazioni migliori e più accurate, oltre che il più bello nella trama, ovviamente.
Vedere un film ambientato nel periodo storico di una delle mie storie, d'altronde, è sempre un'emozione. Posso informarmi quanto voglio sui libri e immaginare, ma vedere tradotte in immagini ambientazioni accurate e storicamente esatte è sempre un'altra cosa. E allora anche io "vedo" più nitidamente "loro" e quello che fanno...









Lo ammetto: sono tesa per l'inizio del corso, domani.
Mi sono imposta un ripasso di grammatica russa, ho tutto lì sulla scrivania che mi aspetta, eppure continuo a posticipare. Ho una paura terribile. E se non sono in grado?
Così mi distraggo con questi pensieri nostalgici ma dolci e rassicuranti... e spero di sentire "loro" molto presto, spero vengano ad allietare la mia domenica, quando viene pomeriggio inoltrato e fuori inizia a fare buio, che vengano a scaldarmi il cuore e farmi sentire al sicuro con la loro compagnia.

Ma per ora, per non intristire anche voi, vi lascio con la prima (ve l'avevo promesso!) foto del mio cagnolone! Ci ho messo più di due mesi, ma ora che le pratiche per l'adozione legale sono avviate, posso stare tranquilla e mostrarvelo!
La foto non è il massimo, anche se a me piace; è di un mesetto fa al parco. Ne ho di più belle che presto vi mostrerò!


Che ve ne pare?
Per ora buona domenica a tutte e... grazie dell'attenzione, come sempre! *__*





CREDITS: Le prime foto sono state prese qui
Gli screenshot del Dottor Zhivago, by Google
La foto del cane è opera mia. Tutti i diritti riservati.

martedì 19 ottobre 2010

un po' di casa mia


Buon martedì a tutte!
Come state? Com'è iniziata la nuova settimana? Qui abbastanza bene, dai...
Vi sarete accorte che, finora, pur parlando volentieri di arredamento, e seguendo voi che, chi più chi meno, ne parlate a vostra volta, foto della mia casetta non ve ne ho (quasi) mai mostrate.
Vi chiederete, forse, perché. Pronta risposta: perché trovo che, al confronto con le vostre, con quelle che pubblica Sarah sulla sua rubrica "Le vostre case", con quelle che vedo sulle riviste di arredamento, la mia non abbia un bel niente che meriti di essere mostrato, anzi. Le vostre, quelle della ribrica di Sarah, quelle delle riviste sembrano oniriche, quasi irreali, stento a credere quasi che siano abitate; la mia mi sembra quanto di più terra a terra e triste possa esserci.
Premetto che abito qui solo da 7 mesi, che non ho potuto permettermi ristrutturazioni (per mancanza di denaro ma soprattutto di tempo: gli inquilini si sono decisi a togliere le tende a novembre e io ci dovevo entrare a marzo, non c'è stato il tempo che per il minimo indispensabili), che la casa è una vecchia casa genovese degli anni '20 mal divisa (nessun corridoio, stanze tutte comunicanti, grandi e dispersive, con le pareti ovviamente spezzate da una quantità di porte per le comunicazioni) che risente della sua veneranda età (sono 90, eh!!)
C'è ancora così tanto da fare, che se iniziassi l'elenco, vi terrei qui qualche ora. Ma mi sono detta che non posso continuare a vergognarmi, e soprattutto, che se non condivido i progressi con voi, allora con chi?
Ebbene: l'altro giorno una bella luce (che purtroppo la macchina fotografica non ha catturato a dovere) mi ha ispirato qualche foto alla mia camera da letto appena riordinata. Ovviamente anche qui c'è molto da fare, ma chiudiamo un occhio...
Non avete idea di quanto mi vergogno. Ma mi faccio forza!

Ed eccoci qui. La porta è quella d'entrata, che dà (si intravede) sul salotto.

Il corpiletto, in una bella imitazione di Toile de Jouy (purtroppo non è oroginale) è stato confezionato dalla mia sorellona (che è sarta!). I cuscini verdi sono Ikea, l'altro con la rosa è un copricuscino che ho trovato a niente sulle bancarelle... personalmente lo adoro, mi serve a dare quel tocco di rosa alla stanza che vorrei. Subito, per la stanza, avevamo optato per il verde, poi, pensando che rosa/verde è una delle combinazioni cromatiche che ami di più, e il rosa è il mio colore preferito, ho pensato di dare qualche pennellata di rosa ^^
Le scritte sopra il letto le ho fatte io a stancil; le iniziali dei nostri nomi, e in mezzo, il kanji giapponese "Ai", amore.



L'idea di decorare la testata del letto con i fiori finti mi è venuta un giorno per caso; poi, l'ho visto su Casa Chic e ho pensato che, ogni tanto, anche io ho qualche bella idea ^^

Nelle cose in programma, ci sono: i comodini da cambiare (con un tipo di Ikea che ho visto a catalogo che trovo perfetti); cambiare quell'orribile armadio dalla finestra (anche per quello ne ho visto una Ikea bellissimo, eheh... Ikea arrivo!) e poi... il resto si vedrà.
Ah, perdonate il disordine di mio marito dietro la tenda. Non sono riuscita a "rimuoverlo" in tempo. ^^


E oggi pomeriggio ci siamo concessi un po' di shopping per la casa!
Il target principale era trovare un mobile per la cucina. Dovete sapere che non ho una cucina componibile, anzi, io non ho proprio una cucina. Ho un lavello in muratura piccolissimo, scomodissimo e bruttissimo, che è lì da quando esiste la casa (e poverino, ormai avrebbe bisogno di rottamazione), un frigo recuperato, una cucina economica a gas un po' sciancatella che ha tipo 15 anni, e un vecchio tavolo traballante.
Ah, e ho anche un mobiletto a casetti che ha più anni di me (i miei l'avevano già nella casa in cui abitavano prima che io nascessi) ed ha bisogno di una riverniciata (che non mi decido mai a dargli) e un pensilino sopra, vecchia eredità di mamma.
Basta.
Non sto a raccontarvi perché non ho una cucina componibile, perché mi sale la bile al solo pensiero (in breve, dovevano regalarmela i suoceri, ma poi hanno accampato motivi assurdi per cui "non me la merito"), ma in breve è una stanza quasi vuota. Ed è enorme.
Ok, è fatta male. Ci si aprono 4 porte (ingresso dal salotto, sgabuzzino, bagno e porta finestra per il giardino) e l'unica parete "intatta" è stata rovinata, guarda caso, da un enorme termosifone.
Sfruttare bene lo spazio è difficile, anche perché ora, dopo l'incidente coi suoceri, ho deciso di arredarmi io la cucina con mobili di recupero e tanta inventiva.
E' un'operazione più lenta e complicata di quanto pensassi, ma in fondo, ho tutto il tempo del mondo.
I sogni, ora come ora, sarebbero un mobiletto stretto per la parete accanto alla porta (dove ora è parcheggiato il vecchio tavolo, che fa da dispensa, poverello), un frgio Smeg, una economica nuova (possibilmente una bella Aga!) e portare lì il tavolo su cui mangiamo effettivamente, quello che ora staziona in salotto (cosa che odio).
Così, essendo chiuso il mercatino dell'usato, siamo andati da "Le gardenie" che, come vi dicevo qualche giorno fa, è una catena di negozi di qui, che tratterebbe essenzialmente piante e arredo giardino, ma ultimamente si è espansa e tratta mobilio e accessoril... shabby!
Sì, avete capito bene, shabby, e a prezzi abbordabili! Così siamo entrati nel loro negozio d'arredo più grande e ne siamo usciti con:

- Una lavagnetta da mettere in cucina (la volevo da secoli!)
- Un bidone per l'immondizia di quelli di metallo colorato, tipo Ikea (azzurra, come il colore in cui voglio dipingere i pochi pensili che ho!)
- Un albero di Natale sintetico (il reparto Natale era in sconto, e lo è ancora per un mese. Perché non approfittarne? Un albero di Natale alto 1,60 m, cioè quanto me, a 10 euro!)
- I personaggi della Sacra Famiglia per il presepe (ovviamente non ho ereditato presepi, ora che ho Maria, Giuseppe e Gesù, posso fare col fai da te il resto!)
- Una scatola di lucine multicolor per l'albero
- Un mobiletto!!

E' un mobiletto di quelli in ferro battuto a pensili, richiudibili, sapete quelli che di solito si usano in bagno per metterci gli asciugamani di ricambio, o in terrazza come lelegante fioriera.
Noi, per solo 100 euro, l'abbiamo preso pensando che, per ora, ci andava bene per recuperare spazio in cucina (nel pezzo di parete tra la porta del bagno e del ripostiglio/lavanderia) e un domani, nel caso non servisse più lì, potrà essere spostato in bagno per gli asciugamani, in camera per le scarpe, in terrazza per i vasi più belli... insomma, abbiamo pensato a un investimento a più possibilità (visto che a guadagnare i soldi che costa mi ci vogliono 5 giorni di lavoro).

Ed eccovi il risultato!!



L'orologio, deliziosamente shabby, l'ho trovato in un negozietto a Chiavare a pochissimo; lo gnomo sotto di lui è un regalo del fratello di mio marito e viene, come l'altro gnometto coperto dalla scritta, dal paesino in provincia di Belluno dove i miei suoceri hanno la casa di vacanza.
Come vedete, è stato subito riempito per svuotare il povero tavolo traballante (ed avere finalmente un piano di lavoro!)
Pensavo di decorare le piastrelle bianche e semplici con i colori appositi. Magari qualche fiorellinio, o frutto. O magari a decoupage, che ne dite? Ho giusto della carta da decoupage con della frutta! Così bianche sono banali, no?
La cosa più incredibile è che ora che, grazie a questo mobiletto, la cucina è stata riordinata per bene... è così vuota! Sembra ancora più grande che mai... i suoi quasi 20 m quadri li sento tutti, pare quasi che mi rimbombi la voce quando entro. Devo proprio decidermi a spostarci il tavolo del salotto!

E dopo gli acquisti, e dopo essere tornati a casa e aver sistemato queste cose, e aver cambiato quasi del tutto la disposizione delle cose in cucina (finalmente il microonde ha trovato posto sul mobile a cassetti!) mi merito una pausa con un buon tè e qualcosa da leggere, vero?

Non che ora la mia casa mi paia più "da guardare", ma almeno mi sono lanciata ^^
Non siate troopo severe nel giudizio, però... per ora vi salutoi e vi abbraccio,




CREDITS: All photos by me, please don't take them without permission. Last photo from here

lunedì 18 ottobre 2010

La staffetta dell'amiciza.

Questo simpatico test in poche domande l'ho trovato sul blog di Debora, e, visto che io adoro questi test, ho opensato subito di "girarlo" qui; se volete semplicemente, per divertimento, rispondere alle domande e farmi sapere qualcosa in più di voi, potete farlo anche nei commenti a questo post ^^


1 quando da piccoli vi veniva chiesto cosa volevate fare da grandi cosa rispondavate?
La poliziotta. No, non ridete, vi prego! Volevo diventare commissario di polizia, e avere un cane poliziotto che mi seguisse ovunque... capirai che guardavo troppo il Commissario Rex!
Poi ho scoperto che per diventare ufficiale di polizia dovevo studiare giurisprudenza, e ho cambiato subito idea (e ho deciso di fare la scrittrice, il sogno che ho tutt'ora - vivere di quello che scrivo. Non diventare la nuova Rowling, ma almeno guadagnare qualcosina e avere tanto tempo libero per ascoltare "loro"!)

2 quali erano i vostri cartoni animati preferiti?

Mm... Sailor Moon (il mio amore!), Lady oscar, Robin Hood, e tutti quelli di Topolino & co.

3 quali erano i vostri giochi preferiti?
Le barbie, che domande! Inventavo già di quelle storie...

4 qual'è stato il vostro più bel compleanno?

Il 20^, il primo passato col mio attuale marito!

5 quali sono le cose che volevate assolutamente fare e non avete ancora fatto?
Visitare il palazzo di Alessandro a Pushkin; andare in Australia; imparare a cucire.
O almeno, per ora è tutto ciò che mi viene in mente...

6 qual'è stata la vostra prima passione sportiva o non?
I libri della Alcott ^^ in quanto allo sport, non ne ho mai praticato, che ci crediate o no (con la sola eccezione di un paio di anni di karate...)

7 qual'è il vostro primo idolo musicale?
celine Dion e Dolores O'Riordan, a pari merito. Se "primo" si intende temporalmente, allora Celine Dion da sola. Quando mi è passata la smania di Cristina d'Avena, ovviamente.

8 qual'è stata la cosa più bella chiesta a Babbo Natale, Gesù Bambino, Santa Lucia?
Il mio cagnolone!

sabato 16 ottobre 2010

dreamy afternoon

Non so esattamente come mai, ma la combinazione sabato pomeriggio + pioggerella autunnale + luce soffusa dalle finestre + calduccio di casa risveglia in me ricordi dolci e malinconici, e ha il potere di "accendere" quella sensazione particolare di dolcezza, di onirico, quella che non riesco mai a definire a parole, di cui vi ho già parlato spesso, e che ogni giorni, in ogni momento della mia vita vado cercando, come una farfalla cerca la luce.
Come se quella sensazione fosse così magica e potente da non poter essere descritta con le parole, ma al contempo fosse il polo magnetico della mia calamita interiore. La sensazione che provo quando sfoglio una rivista di arredamento shabby, quando ascolto certa musica, quando guardo certe fotografie (come quelle, meraviglioso, che trovo sempre qui, e che uso qui sul blog).
Mi vengono in mente domeniche pomeriggio d'inverno, lunghe e pigre e spesso piovose, passate in casa, in pigiama a guardare un film sognante, oppure a scrivere, o a fantasticare, ovviamente tra gli intervalli di "Alle falde del Kilimangiaro", che rimane, nel mio cuore, uno dei più bei programmi tv che ricordi.



E poi, il profumo del bagnoschiuma quando, prima di cena, avevo tutto il tempo di fare una lunga doccia calda (mentre ogni altro giorno la facevo di fretta), e poi di spalmarmi di creme e irrorarmi di profumi, e stare ore davanti all'armadio per scegliere qualcosa di romantico da indossare a scuola la mattina dopo.




Forse penserete che quelle domeniche erano tristi, da sola, senza uscire con gli amici, senza nemmeno più compiti rimasti. Lo credevo anche io allora. Ora, invece, che sono passati ormai quattro anni dal mio diploma (oh, bella! GIA' quattro anni???) le ricordo con dolce malinconia, quasi con nostalgia, lasciando inondare da lei, da quella sensazione.
In generale, l'idea di un pomeriggio di pioggia trascorso in casa al caldo a fare le cose più semplici, nei miei pensieri ha sempre contorni onirici e pervasi di dolcezza; sono pensieri che mi sfiorano, eppure riescono a inondarmi di lei, di quella sensazione.
Che poi, è per me quello che definiscono "tornare a casa", quel luogo, vero o immaginario, dove le tue energie si ricaricano e ti permettono di affrontare quello che c'è là fuori, che spesso è tutt'altro che onirico. Per me, è quello che mi aiuta ad affrontare un ambiente lavorativo irritante, e una realtà un po' troppo cruda (genericamente parlando, ovvio) che troppo spesso riesce a urtare la mia terribile sensibilità.



E starei qui ancora a tentare di descrivere la sensazione, ma "loro" stannon un po' scalpitando perchè vogliono attenzione, e non posso ignorarli ancora tanto. Così, sulle note de "il tema di Lara", sperando di aver fatto sognare un pochino anche voi, vi lascio, spero per poco... visto i due giorni e mezzo di riposo che, finalmente, mi attendono.
Un abbraccio a tutte voi,



CREDITS: Tutte le immagini provengono da qui.

AGGIORNAMENTO (domenica mattina): Ieri sera sono rimasta ad ascoltare "loro" per circa 3 ore, ho cenato a brodino di dado, ma ho dormito benissimo facendo sogni splendidi. Stavolta si sono fatti sentire davvero! Ci si è messo pure un personaggio che di solito non mi parla mai - e rimane sempre sullo sfondo, ovviamente - a sgomitare per avere la sua mezza paginetta. Ho finito un capitolo bloccato da secoli., Che dire? Mi sento bene!

Voglia di viaggiare

Ultimamente ho tanta voglia di viaggiare.
Mi perseguita l'idea di vedere posti nuovi, conoscere gente nuova.
Per quasi dieci anni - da quando ne avevo 12 a quando ne avevo 20 suonati - ogni anno ho fatto un viaggetto diverso all'estero.
Da allora, per tutta una serie di motivi, ho smesso.
Ora inizia a mancarmi.
Purtroppo mi mancano anche i mezzi (volgarmente: i soldi) per andarmi a fare un viaggio all'estero come vorrei.
Ma chissà...





Le prime mete a cui penso sono Inghilterra e Irlanda... e chissà, magari trasferirmi anche!


Certo, non a breve: l'autunno ha portato così tante nuove cose! E sono tutte qui, nel mio piccolo mondo... un corso di lingue straniere da insegnante (finalmente! Allora la mia laurea non è tutta carta straccia...), anche se di poche ore; un progetto di collaborazione con la Diocesi, un corso di teologia... insomma, si preannuncia un'autunno impegnativo, se tutto va in porto!




E chissà che tutte queste cose in più non mi portino nelle tasche qualche soldino per viaggiare...


Mi piacerebbe andare all'estero anche a "caccia" di elementi d'arredo per mercatini delle pulci; quelli della zona dove abito li conosco ormai a memoria, e di volta in volta non hanno quasi mai nulla di nuovo... l'idea di un meractino francese, quelli come si deve, mi emoziona.
Oppure comprare tante tazze e barattoli colorati in Inghilterra!


Accidenti, ragazze, se fosse per me, farei le valigie oggi stesso... chissà però che ora le cose non migliorino, eh?
Incrociate le dita per me ^^




CREDITS: Come sempre ultimamente, tutte le immagini provengono da qui, e non sono di mia proprietà.

mercoledì 13 ottobre 2010

Gli inquilini del piano di sopra

La mia dolce amica Very li chiama proprio così: "Gli inquilini del piano di sopra".
In realtà, la faccenda risulta sempre molto difficile da spiegare a chi non ha, come me e Very, la jettatura di essere nato col dna da scrittore (o pseudo tale, per quel che riguarda me).
Diciamo che è una sensazione difficile da spiegare a chi non l'ha mai provata; ma cercherò di essere semplice e concisa: si chiamano inquilini perchè sono persone, anche se non in carne e ossa, e perché risiedono stabilmente; sono del piano di sopra perché risiedono nella nostra testolina, che sta di sopra rispetto al corpo... no?
Sì, avete capito bene. Sono i personaggi immaginari di uno scrittore.
E come vi dicevo, sono inquilini perchè risiedono stabilmente, e voglio sottolineare STABILMENTE nella testolina (malata, per quanto mi concerne personalmente) del povero scrittore.
Chi non ha questa sciagura da scrittore di solito pensa che gli scrittori, per produrre le loro... ehm, produzioni (parlando per me, non le chiamerei altrimenti) si mettano lì e si spremano le meningi. Oppure, che all'improvviso, qualcosa faccia corto circuito nel loro cervellino con le rotelle un po' sfasatelle, e... zac! Si mettono a scrivere.
Chi è gentile, lo chiama "ispirazione."
No, gente. Ve la svelo io la verità. NON FUNZIONA COSì!
Quando noi squilibrati scrittori ci mettiamo lì a scrivere, non è con questa dinamica!



Noi, in fondo, non facciamo molto. Il più lo fanno LORO!!!
Ma come, chi sono loro? Loro sono "gli inquilini del piano di sopra!"
La chiamano ispirazione. E' una balla, ve lo dico io. Non c'è niente da ispirare o farsi ispirare. Non è mica un quadro.
Dovrebbe chiamarsi "momento di ascolto" o anche, se volete essere più brutali "resa totale."
Perchè? Ovviamente ve lo spiego subito.


Perchè quando noi ci sediamo lì a quella scrivania, a quella tastiera o a quel block notes, non anbbiamo proprio un bel fico secco ispirato.
La verità vera, e leggete attentamente, è che noi non siamo nati con doni particolari; semplicemente, siamo nati con un qualcosa, chiamiamola una sensibilità, per cui riusciamo a comunicare con alcuni di questi (credo che siano innumerevoli in tutto)... come chiamarli? Credo che "personaggi immaginari" sia la definizione puiiù comprensibile.



"immaginari" poi è un aggetivo che non va mica bene. I miei, per esempio, sonmo al 90% personaggi storici più o meno conosciuti, ma realmente vissuti.
Alzi la mano chi son sa chi è stato Ottaviano Augusto.
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare della Rivoluzione d'Ottobre.
Ecco, appunto.
Magari non conoscete Druso Maggiore, o non sapete elencarmi tutti i sovrani russi, ma quello è secondario. Credo che se Augusto e qualche bolscevico sentissero che li sto definendo "immaginari" si arrabbierebbero non poco.
Iniziarebbero a volare dei "Cacat! idiota!" (la mia conoscenza di parolacce in latino ahimé è limitata), e dei "Nu, sto?" (se qualcuno conosce il russo mi perdoni, non ho la tastiera cirillica... ho cercato di rendere al meglio).
Ecco, appunto. Diteglielo voi che li chiamano "immaginari". Io sono stufa di sentirmi insultare perché non mi credono. Magari a voi credono.



Ecco, quello che cercavo di spiegare, è che ci sono questi "personaggi" (evitiamo qualunque aggettivo per sicurezza) che si aggirano in qualche limbo, finché non trovano uno nato con questo "qualcosa" che gli permette di sentirli. E allora, tutti felici, questi iniziano a parlare.
E fidatevi: una volta che inizi al ascoltarli, quelli non ti mollano più. Anzi: se per un qualche motivo per un certo tempo ti rifiuti di ascoltarli, quelli sanno fare in modo che tu sia infelice e angosciato finché non ti metti lì ad ascoltarli di nuovo.
Ma mica alla tua prima resa accorrono: sono pure vendicativi. Se per un po' ti tappi le orecchie, quando poi te le sturi, loro ti mettono in broncio. Devi implorarli perché tornino.
Ma, credetemi, una volta che tornano, fai voto alla Madonna e a tutti i Santi (e spero di non essere blasfema) di non allontanarli MAI PIù.



In breve: noi scrittori non ci inventiamo nulla. Semplicemente, questi personaggi vivono già dentro di noi, e ci parlano. E quando scriviamo, è perché non ne possiamo più delle loro voci che ci assillano. Avete letto la Divina Commedia? Avete presente quando in Purgatorio ogni due terzine c'è un'anima che ferma Dante supplicandolo di ricordare, quando torna nel mondo terreno, di ricordare ai suoi parenti di pregare per la sua salvezza eterna? Ecco, funziona più o meno così.
E' che dopo un po' non ce la fai più a stare lì zitto e buono ad ascoltarli. Tu magari hai da fare, o semplicemente sono troppo logorroici, oppure ti strappano il cuore con i loro racconti strappalacrime. E tu che fai? Ti resta solo da dare voce, la tua voce, alla loro voce che nessuno puàò sentire. Come scrivere per un fantasma. Sapete, tipo Ghost, quando Woopie Goldberg (si scrive così?) fa tutto perché glielo dice "lui" fantasma?
Ecco, così.
Loro parlano, e chiedono che quello che dicono sia saputo "fuori", nel mondo. E tu usci la tua penna, o la tua tastiera, per dare loro la voce che non hanno.
Il problema è che certe volte non ne vogliono proprio sapere di stare zitti. Per questo Very lo chiama "il condominio" perché tutti fanno casino a tutte le ore, anche quando tu vorresti dormire e loro no, sono lì che parlano, parlano, e parlano CON TE! E se non li ascolti, si offendono.
E tu nel mezzo della notte, accendi la luce, prendi il taccuino e la penna che tieni nel comodino proprio per queste evenienze, e prendi appunti di quello che vogliono che tu scriva.
Solo allora ti lasciano addormentare in pace.
Ma esiste di pegguio. Esiste quando personaggi di storie diverse (se sei, come me, un pazzo più pazzo degli altri pazzi, o se volete una sfigata più sfigata degli altri sfigati e più sensibile, che ti senti più pèersonaggi di più epoche diverse) si mettono a parlare tutti assieme e tu non capisci più che cosa scrivere per chi.
Perché Augusto, o Mecenate, o qualcun altro inizia a parlarti, ma poi si intromette tutto il Comitato del Soviet degli Urali, e tu non sai più chi ascoltare e ti scoppia la testa.
E se dai la precedenza agli appunti per uno, gli altri si offendono, e via così.
Certe volte mi chiedo se non sto seriamente rasentando la pazzia.

Ecco, tutto questo per dirvi, in definitiva, che il post dell'altra volta significava che mi sono rimessa ad ascoltare (anche se a singhiozzo) quella banda di squilibrati del piano di sopra. E che in questi giorni mi stanno facendo impazzire, perché appena abbandono un Lenin urlante mi attacca a blaterare un imperatore Tiberio, e io ci esco di senno.
Quindi, se mi vedete squilibrata, come probabilmente sono stata in questo post (ben diversa dalla martina dolce e malinconica che conoscete, mi sa) non preoccupatevi, e non arrabbiatevi con me.
Prendetevela con loro. E se loro non hanno un numero di telefono che posso darvi, aprite un libro di storia, prendete una loro foto e insultateli.
Vi garantisco che vi sentono.
Le cose negative le sentono sempre.
Però pensate che poi si vendicheranno con me: non andateci troppo pesante, mi raccomando, che pago io!

A Very, con tutto il mio affetto.


PS: Finora ho sempre cercato, un po' come Apple, di mantenere l'anonimato su me stessa, per vergogna che qualcuno che mi consosce realmente potesse riconoscermi e deridermi per questo mio spazio nella rete. Parlandovi, anche se solo per accenni, dei soggetti su cui scrivo, probabilmente mi sono esposta al riconoscimento, essendo ciò che scrivo fin troppo noto a chi non dovrebbe.
Spero vivamente che non accadono episodi spiacevoli del tipo che qualcuno che mi seguo scopre di conoscermi di persona e ne approfitta per deridermi, o che so.
Nel caso, sappiate che l'ho fatto perché con alcuni di voi che mi seguono ho ormai un così bel rapporto che mi sembrava ingiusto nascondervi certe cose così profondamente mie.
Incrocio le dita, e spero di avervi almeno fatto sorridere!


CREDITS: Tutte le immagini sono state prese qui, non sono di mia proprietà e non ne rivendico alcun diritto.

lunedì 11 ottobre 2010

Cibo per l'anima


Ognuno di noi ha il personale cibo per l'anima.
La sua craetività, per ognuno in una forma diversa.
Io la mia la consocevo bene; poi, per tanti motivi, l'ho lasciata da parte...






I miei personaggi immaginari erano gli amici che non mi lasciavano mai.
Ora tornano a chiacchierare con me, almeno alcuni.

Ho ricominciato a scrivere. Con una nuova storia, ma i vecchi, cari personaggi.
Ho ritrovato il progettare, ricercare, modellare, ideare, prendere appunti per svolgimento.

Speriamo solo non sia un fuoco di paglia

domenica 10 ottobre 2010

Nuvoloso Autunno


Buona domenica a tutte, mie carissime!
Dopo un sabato alquando difficile - sono stata precettata "a forza", cioè OBBLIGATA a uno straordinario che non volevo fare con minacce di essere mandata via - e una conseguente arrabbiatura con i fiocchi, forse qualcosa si è mosso.
Chissà, forse il capo si è ricordato che è dalla parte del torto non avendomi messa a contratto? Chissà, sta di fatto che si è scusato, mi ha ringraziata, e ha pure preso una aiutante in prova per potermi dare le famose ferie.
Ci sarà da fidarsi? Virgilio diceva timeo Danaos et dona ferentes; speriamo, no?
Intanto, io, ogni volta che riemergo dai problemi del lavoro/sopravvivenza, mi rendo conto che al di là esiste un altro mondo, il mio: quello che nessuno ormai nella nostra società vede più, pare.
Il mondo dell'anima, che va a pari passo con quello della Natura. Che ora è in autunno, e lentamente, dolcemente, si tinge di mille splendidi colori.





Nei giorni scorsi ho raccolto moltissime castagne nel boschetto accanto a casa; le ho già fatte in padella due volte, erano una delizia!






E intanto mi leggo il capolavoro di Clarissa Pinkola Estes "Donne che corrono coi lupi", e comincio a capire tanto cose... ve lo consiglio caldamente!




Questa mattina, anche visto il tempo nuvolo, avevo una gran voglia di ordine: sarà per tutto il disordine che c'è nella mia vita esteriore, o per desiderion di ordine in quella interiore? O molto più semplicemente, perché ho lavorato tanto durante la settimana da non avere il tempo di occuparmi della casa e neanche di farmi le mie endovene di Crab Apple? (per chi non fosse dedito all'omeopatia, Crab Apple è il Fiore di Bach che si prescrive in caso di manie dell'ordine, della pulizia, di fobie da sporcizia e sindrome da perfezione. A me hanno prescritto di prenderlo in ogni modo, fra un po' per flebo, mi sa).
Così mi sono messa a riordinare il terrazzo del giardino, che dopo una lunga estate in cui ha funzionato da "deposito" cioè come una stanza in più della casa (e più precisamente, la dispensa!) e dopo i crolli del tetto durante la tromba d'aria, aveva proprio bisogno di una sistemata!



Ieri sera pe consolarmi della giorntaccia, e per tentare di ridurre la pressione arteriosa del mio sangue, mi sono costretta a rimanere sveglia senza crollare sul divano per sferruzzare un po'. Ho in mente di fare una coperta di lana a maglia, semplice semplice: tanti quadrato 30x30 ognuno monocolore, in tanti colori diversi, così che venga varipinta.
Conoscendo i miei tempi, sarà pronta per l'inverno 2011 ma pazienza ^^



Prossimamente devo mostrarvi alcune foto: la nuova tenda per la mia camera da letto, scovata per caso! Qui in Liguria esiste una catena di negozi, si chiama "Le Gardenie", è nata come serre per piante, ma ora si occupa anche di - sentite sentite - arredo shabby, io e mio marito siamo impazziti di gioia!



Domani, ovviamente, mi tocca un altro straordinario; e la mia settimana sarà molto occupata, il pensiero mi sta già uccidendo adesso, soprattutto perché due satraordinari non voluti (e, sottolineiamolo, pagati come fosse orario normale!!!) proprio non ci volevano.
Pensavo di consolarmi pensando ai soldini in più inaspettati, ma sono così pochi che non mi tirano su per niente; bastano appena a ripagare la tenda, pensate voi.
E poi, sinceramente, dei soldi in più mi importa poco. Non ho alcuna pretesa di ricchezza, anzi; a me basta quello per vivere decentemente, senza lussi e senza pretese (non ho neanche l'auto, figurarsi...) e per riuscire a shabbare la mia vita.
Il mio capo non ci crede, ma è così. E ultimamente, mi interessa sempre meno. Come le ho detto urlando ieri, preferisco mangiare alla mensa dei poveri in qualche convento con il cuore leggero, piuttosto che mangiare aragosta con i crampi allo stomaco perchè al lavoro si credono che io sia il tappabuchi universale.
Eh, quando ci vuole un po' di rabbia, ci vuole! NO?
E ora iniziamo a programmare in Natale, dai!

Un abbraccio a tutte, vi prometto che tornerò presto con un post più "da me"
con affetto